Secondo i dati settimanali del ministero della Transizione Ecologica appena pubblicati, la benzina in modalità self service raggiunge i 2,074 euro al litro, il gasolio arriva 2,034 euro al litro. “Non c’è pace per gli automobilisti. Le speculazioni proseguono indisturbate senza che nessuno intervenga. Anche se il rialzo settimanale non è da record, in appena 7 giorni un pieno di benzina da 50 litri sale di oltre 50 cent (0,53), uno di gasolio di 1 euro e 39 cent” denuncia Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, sulla base dello studio condotto sui dati settimanali resi noti ora dal Mite.
“Da quando è iniziata la guerra, nonostante il taglio di 30,5 cent del Governo, un litro di benzina costa oltre 22 cent in più, con un rialzo dell’12,1%, pari a 11 euro e 20 cent per un pieno da 50 litri, mentre il gasolio è maggiore di oltre 31 cent al litro, con un balzo del 18,1%, pari a 15 euro e 57 cent a rifornimento. Rispetto all’inizio dell’anno, la benzina è aumentata del 20,6%, pari a 17 euro e 72 cent per un pieno di 50 litri, 425 euro su base annua, il gasolio è lievitato del 28,3%, 22 euro e 43 cent a rifornimento, equivalenti a 538 euro annui. Un disastro. E’ di tutta evidenza che la proroga del Governo fino al 2 agosto è come cercare di svuotare il mare con un secchiello se non si ferma prima questa pericolosa escalation dei prezzi, ormai fuori controllo. Bisogna tornare ai prezzi amministrati o ridurre l’Iva dal 22 al 10 per cento, alzando anche il taglio delle accise di altri 10 cent, altrimenti non se ne esce“.