Non che ci servisse la prova sul campo. Lo sapevamo già. Ma, con la pioggia, i piloti vanno lasciati liberi di correre. La dimostrazione l’abbiamo avuta anche ieri in Canada. Alonso porta l’Alpine in P2. Il duo Haas e Zhou in Q3. Russell, in una F1 sempre più schiava delle sue paure e dei suoi regolamenti, prova a inventarsi qualcosa montando le slick anche se la pista era ancora bagnata nella prima parte. Non aveva nulla da perdere. La pole non la faceva a parità di gomma intermedia.
La pioggia pareggia in buona parte le differenze delle monoposto che ci sarebbero sull’asciutto tra top team e inseguitori. Basta con piloti fermi o dietro la safety car appena Giove Pluvio decide di farsi una doccia durante un fine settimana di gran premio. Come hanno fatto in Q1, i piloti sanno bene come e quanto distanziarsi per vedere davanti a sé. Poi c’è chi ha più cazzimma rispetto a un altro e lì si vede il qualcosa di diverso. È sempre stato così. Se aspettiamo ogni volta che la pista sia asciutta, non vivremo mai giornate come oggi e momenti come ci hanno regalato Nando e George nel nastro d’asfalto del Gilles Villeneuve. Lasciate che i piloti siano e facciano i piloti, anche perché, a inizio qualifiche canadesi, non è che il tempo fosse tanto meglio di altre volte… Pensiamoci.
Riccardo Turcato