Quello dell’Azerbaijan è uno dei GP che segnano una stagione: nel bene, con la doppietta di Max Verstappen e Sergio Perez per la Red Bull, e nel male, col doppio ritiro per problemi di affidabilità delle Ferrari di Carlos Sainz e Charles Leclerc. Sul terzo gradino del podio la Mercedes di George Russell, partito 5° e che prosegue la sua striscia di arrivi a punti. La gara della Scuderia è partita subito male, con il poleman Leclerc che ha perso subito la posizione, passato da Perez. Il monegasco ha ripreso la leadership quando Verstappen ha fatto il pitstop nel giro 19, ma un giro dopo la sua gara è finita in una nuvola di fumo. Ritiro che si è aggiunto a quello di Carlos Sainz per problemi idraulici nel giro 9.
Il KO di Leclerc ha lasciato strada libera verso la doppietta a Verstappen e Sergio Perez (che fatto il giro veloce). Partito 7°, Lewis Hamilton ha chiuso al 4° posto dopo una strategia azzeccata che l’ha visto effettuare il pitstop nel giro 10 durante il periodo di VSC dopo la fermata di Sainz e il successivo nel giro 34, riuscendo a passare Pierre Gasly 10 giri dopo grazie ai pneumatici più freschi. Per il pilota AlphaTauri il 5° posto, davanti a Sebastian Vettel che, partito sulle medie, si è fermato durante la prima VSC e ha chiuso la gara sulle hard. Partito 10°, Fernando Alonso ha portato l’Alpine in 7° posizione, davanti alle McLaren di Daniel Ricciardo e Lando Norris. A chiudere la top 10 la seconda Alpine di Esteban Ocon.
Undicesimo Valtteri Bottas, che ha sfruttato le due VSC per le soste. Alle sue spalle la Williams di Alex Albon e l’AlphaTauri di Yuki Tsunoda, che è retrocesso dalla 6° alla 13ç posizione per un problema al DRS. Mick Schumacher ha chiuso 14° davanti a Nicholas Latifi, ultimo e con 15 secondi di penalità. Ai ritiri dei ferraristi si aggiungono quelli dell’Alfa Romeo di Zhou Guanyu, richiamato ai box nel giro 24, della Haas di Kevin Magnussen, rimasto fermo in pista e che ha causato la seconda VSC, e di Lance Stroll, fermo a tre giri dalla fine per un sospetto problema al motore della Aston Martin.
Al termine dell’ottavo round del campionato le classifiche dicono tutto: la Red Bull e i suoi piloti fanno tutto al meglio e allungano, la Ferrari continua a perdere terreno: Verstappen guarda tutti dall’alto dei suoi 150 punti, con Perez secondo a 129 e Leclerc terzo a 116, ovvero 34 punti di distacco.
Nel Costruttori sono 80 le lunghezze che separano Red Bull e Ferrari, con la Mercedes che recupera ed è a quota 161, nonostante i problemi per cui anche oggi Toto Wolff si è scusato con Hamilton, che ha faticato a uscire dall’abitacolo per la schiena distrutta causa saltellamenti di una W13 inguidabile: “Scusaci per questa shit box“, è la frase detta via radio senza mezzi termini subito dopo il traguardo.
Davvero moralmente steso dopo il ritiro Leclerc, che non è neppure riuscito a dire quelle frasi fatte e di facciata che invece ha detto Sainz (“Dobbiamo restare calmi e uniti“). Glielo abbiamo scritto in un tweet: “No @Carlossainz55. In @ScuderiaFerrari non bisogna stare calmi e uniti ma darsi una mossa perché l’ultimo titolo l’hanno vinto che tu andavi all’asilo… 2007!“. Questa è la realtà. Come è realtà quello che ha detto Mattia Binotto: non c’è pausa, il prossimo weekend si corre in Canada e quindi non c’è il tempo materiale per risolvere dei problemi.
Il campionato sarà anche lungo, ma tutti i punti persi non si recuperano più, anche perché li mette in cassaforte una Red Bull perfetta, con due piloti perfetti: e la manovra di Perez al via col sorpasso su Leclerc è la prova che è nei momenti che una pole vale zero se poi i risultati non ci concretizzano in gara la domenica. E gli strilli del sabato sono solo degli elementi di disturbo per i timpani degli abbonati, come i nooooo di oggi: avremmo sentito le stesse urla se la cosa fosse successa a qualunque altra squadra o pilota? Eppure a noi giornalisti insegnano che dobbiamo essere imparziali e sopra le parti. Va beh, Baku archiviata, adesso pensiamo al Canada. Sicuramente per prima a Montreal (all’aeroporto) arriverà la Ferrari, visto che a 6 giri dalla fine aveva già smontato muretto e box, con Binotto davanti alle telecamere già in borghese… una volta si parlava tanto di “stile Ferrari”. E si puntava il dito contro “i bibitari”. Che però sanno fare le macchine e vincere e a cui vanno le congratulazioni degli appassionati veri di questo sport.
Barbara Premoli