Sono dei supermen… la prova? Dopo il tremendo incidente di sabato in qualifica, Mick Schumacher si sentiva pronto a guidare domenica. Il tedesco era stato estratto dalla sua Haas spezzata in due, caricato in ambulanza e portato in elicottero in ospedale per essere sottoposto ai controlli del caso, dopo uno schianto di 33G sul pericoloso tracciato di Jeddah. Ma domenica era già sorridente nel paddock, dicendo che era in perfetta forma: “Sto bene. Sarei sicuramente pronto per correre“, ha detto il 23enne a RTL. “Non volevo nemmeno andare in ospedale, ma è la routine dopo un incidente del genere. La radio non funzionava dopo l’impatto, ecco perché non potevo parlare con il team e dire che stavo bene. Sono stato cosciente per tutto il tempo. Probabilmente in quel momento ho preteso un po’ troppo anche in termini di velocità dai pneumatici“.
I medici hanno sconsigliato a Mick di guidare temendo un altro impatto ad alta velocità, ma la stessa Haas ha deciso di ritirare la macchina dalla gara. “Dobbiamo gestire le nostre componenti e le parti della macchina“, ha detto Mick. “Da parte mia, avrei potuto guidare, ma è solo la seconda gara, in questo momento dell’anno siamo un po’ tirati con i ricambi, quindi sapevo che sarebbe stato difficile poter tornare in pista“. Ha poi ammesso che F1 e gli organizzatori devono pensare alla sicurezza del circuito prima di farvi ritorno nel 2023: “Non sta a me giudicare la sicurezza, ma ai commissari e a chi decide, ma credo ci saranno degli aspetti da analizzare“. Il team boss Gunther Steiner ha invece ringraziato la F1 per aver voluto introdurre nei nuovi regolamenti 2022 ulteriori misure di sicurezza sulle monoposto: “E’ stato fortunato, è stato un bruttissimo impatto“, detto dell’errore commesso da Mick e dell’incidente, aggiungendo che la Haas ha deciso di ritirare la macchina di Schumacher per non mettere a rischio il prossimo round in Australia: “Adesso non possiamo spedire niente in Gran Bretagna e fare controlli, non correndo qui, avremmo tutto pronto per Melbourne. Quando si parte dei box, inoltre, sono scarse le opportunità di arrivare a punti, visto che ci sono molti team competitivi“.