All’ambientalista Sebastian Vettel non sfugge “l’estrema dicotomia” di avere sulla tuta e sulla monoposto 2022 il marchio della compagnia petrolifera più potente al mondo. Aston Martin ha firmato un’importante sponsorizzazione con Aramco – di proprietà del governo dell’Arabia Saudita – nello stesso momento in cui il quattro volte campione prevede la fine del settore: “I carburanti fossili moriranno, speriamo molto presto“, ha detto a Radaktionsnetzwerk Deutschland. Il 34enne Vettel ha detto che aziende come Aramco devono “chiedersi come vogliono disegnare il futuro. Può essere un’opportunità“, detto all’emittente tedesca RTL. “Bisogna fare di più, bisogna esplorare nuove soluzioni“.
Per quanto riguarda la sua situazione personale, Vettel ha ammesso “l’estrema dicotomia” di rappresentare simultaneamente il maggior gigante petrolifero al mondo mantenendo la sua posizione anti-carburanti fossili. Quando gli è stato se sia un dilemma, ha aggiunto: “E’ vero. Niente sta succedendo abbastanza velocemente per me“, ha detto pensando ai prossimi step per l’industria energetica e il pianeta. “Dobbiamo affrontare adesso la situazione e trovare delle soluzioni. La F1 offre molte opportunità per indicare il futuro della mobilità, ma è vero che i diversi interessi si ostacolano a vicenda. L’obiettivo deve quindi essere portare il maggior cambiamento possibile dall’interno. La pressione dall’esterno sta crescendo e la F1 avrà problemi se non si adatta“. Per quanto riguarda l’importante accordo con Aramco, Vettel sottolinea che “non è stata una mia decisione. Ma è positivo che vengano fatte queste domande. So che il mio lavoro non è molto attento all’ambiente e molto sostenibile, quindi in questo senso non mi vedo come un modello“. Piuttosto, si considera una voce singola “per ispirare e convincere più persone possibili che possiamo disegnare un futuro migliore“.
Una cosa ci fa sorridere… l’ambientalista Vettel lo prende però lo stipendio dal team e dagli sponsor, Aramco in primis. Non è questa la vera ipocrisia?