I 72 giri del GP d’Olanda saranno un po’ un salto nel buio per tutti, ma sulla carta la strategia a due soste e quella a una sosta sembrano
abbastanza simili, anche se questo ovviamente dipenderà da una serie di variabili come la temperatura della pista e il degrado dei pneumatici. In realtà, i team tenderanno sempre verso una sosta come opzione predefinita, se possibile: soprattutto perché il tracciato stretto e tortuoso di Zandvoort sembra rendere piuttosto difficili i sorpassi. La strategia migliore a una sosta dovrebbe essere quella che prevede uno stint di apertura su P Zero Yellow medium C2 o su P Zero Red soft C3, seguito da uno stint finale più lungo su P Zero White hard C1. Il passagio da soft a medium sembra più difficile considerando i livelli di usura e degrado visti finora. Tuttavia, ci sono alcuni punti interrogativi che potrebbero mettere in gioco anche la doppia sosta, soprattutto se dovesse fare caldo o se il degrado fosse maggiore del previsto in particolare con la soft. Le molte interruzioni all’azione in pista viste finora suggeriscono anche che potrebbe essere possibile un periodo di safety car o una bandiera rossa durante la gara, e questo chiaramente modificherebbe completamente le strategie pianificate.
DA TENERE D’OCCHIO
- Max Verstappen (Red Bull) è diventato il primo olandese a conquistare la pole per il GP d’Olanda, completando il suo giro più veloce con pneumatici P Zero Red soft C3 proprio alla fine della Q3. Verstappen è stato anche il più veloce nelle prove libere del sabato mattina, precedendo entrambe le Mercedes, come in qualifica, sempre con pneumatici soft.
- Tutti i piloti hanno utilizzato la soft dall’inizio alla fine delle qualifiche, a eccezione di entrambi i piloti Mercedes, che hanno montato i P Zero Yellow medium C2 per ottenere i loro migliori tempi in Q1 (avendo un treno di soft in meno dopo la FP3 rispetto a Red Bull). Di conseguenza tutti i primi 10 in griglia scatteranno con la soft.
- La Q2 è stata interrotta da due bandiere rosse, che l’hanno interrotta anticipatamente, per due incidenti distinti che hanno coinvolto entrambi i piloti Williams, causando un ritardo di circa mezz’ora.
- Le condizioni sono state calde e asciutte durante le qualifiche, con 23 gradi centigradi aria e 34 di pista a metà sessione. Tuttavia, c’è stato un po’ di vento che ha influito sull’aerodinamica e ha dato ai piloti un grattacapo in più.
MARIO ISOLA, RESPONSABILE F1 e CAR RACING: “È stata una sessione di qualifiche con diverse interruzioni e riprese con due bandiere rosse in Q2 e alcune sorprese, in linea con quello che abbiamo visto nella maggior parte delle sessioni svolte finora. C’è stata molta evoluzione della pista nelle qualifiche e i tempi più veloci sono arrivati proprio alla fine di ogni sessione, quindi questo ha avuto un chiaro impatto sulla strategia dato che i team hanno cercato di fare i migliori tempi uscendo dai box il più tardi possibile. In termini di strategia di gara, tutto è ancora in qualche modo aperto, con possibilità sia di due che di una sosta. Tuttavia, i team vorranno concentrarsi sulla sosta unica se possibile, e questa potrebbe essere fatta utilizzando la medium o la soft per il primo stint e la hard per quello finale. In mancanza di informazioni solide su cui fare affidamento, c’è anche la possibilità che team e piloti optino per qualcosa di diverso, scelta che forse potrebbe anche rivelarsi vincente”.
Redazione MotoriNoLimits