L’89° edizione della 24 Ore di Le Mans, quarta prova del mondiale FIA WEC, è stata dominata dalle Ferrari 488 GTE di AF Corse che hanno conquistato il successo nella classe LMGTE Pro e LMGTE Am. Alessandro Pier Guidi, James Calado e Côme Ledogar, al volante della Ferrari numero 51, si sono imposti autorevolmente nella classe LMGTE Pro, mentre Nicklas Nielsen, François Perrodo e Alessio Rovera hanno dominato nella classe LMGTE Am. In questa categoria il podio è stato completato dalla 488 GTE di Iron Lynx guidata dagli italiani Rino Mastronardi e Matteo Cressoni e del pilota della Ferrari Driver Academy, Callum Ilott. La gara era partita alle ore 16 di ieri con uno starter di eccezione: il Presidente della Ferrari John Elkann.
LMGTE Pro. Dopo il trionfo nel 2019, Alessandro Pier Guidi e James Calado hanno ottenuto una vittoria brillante, conducendo la corsa per la maggior parte delle 24 ore previste. I due, in questa occasione, sono stati coadiuvati da Côme Ledogar che, assieme a Pier Guidi, si è affermato recentemente alla 24 Ore di Spa-Francorchamps. Per il pilota francese, quello odierno è il primo trionfo a Le Mans, mentre i due campioni del mondo 2017 salgono a quota due. Il terzetto ha lottato per quasi tutta la corsa contro la Corvette di Garcia-Taylor-Catsburg riuscendo a costruire un vantaggio rivelatosi determinante grazie a una migliore interpretazione delle fasi di neutralizzazione della corsa. Ancora una volta sfortunata, invece, la gara della seconda vettura di AF Corse, portata in gara da Miguel Molina, Daniel Serra e Sam Bird. La vettura numero 52 era ampiamente in lizza per il successo finale prima di essere costretta al rientro ai box a causa di un problema alla sospensione anteriore sinistra durante il turno di guida dello spagnolo dopo 14 ore di corsa. Successivamente, una foratura avvenuta a Tertre Rouge nello stint di Sam Bird ha costretto la Ferrari a una nuova lunga sosta. A quel punto l’unico obiettivo è diventato raggiungere la bandiera a scacchi, un traguardo centrato in quinta posizione che ha permesso di conquistare punti importanti per il campionato in una prova che ne metteva in palio il doppio del normale. In quest’ottica, Pier Guidi e Calado con il successo odierno salgono in prima posizione a quota 124 punti, 12 più di Estre e Jani (Porsche), mentre Serra e Molina si portano a 57. Per AF Corse si tratta del quarto successo in classe LMGTE Pro dopo quelli conquistati nel 2012, 2014 e 2019. Per la Casa del Cavallino Rampante è la 38esima vittoria nella 24 Ore di Le Mans, visti i 29 successi di classe e i 9 assoluti. Per la 488 GTE, invece, le affermazioni nella classica francese diventano tre.
LMGTE Am. Il primo successo di AF Corse nella classe LMGTE Am della 24 Ore di Le Mans giunge al termine di una corsa che l’equipaggio formato da Nicklas Nielsen, François Perrodo e Alessio Rovera ha dimostrato di saper gestire con lucidità, freddezza e talento, senza lasciarsi condizionare dal drive through che sono stati chiamati a scontare durante le 24 ore. Anche in questo caso, come già in altre gare del WEC, i campioni in carica hanno confermato di voler puntare al bis del titolo, ben assecondati dalla velocità di Alessio Rovera, al debutto in questa maratona. A completare il podio la 488 GTE di Iron Lynx numero 80 con Rino Mastronardi e Matteo Cressoni e il pilota della Ferrari Driver Academy, Callum Ilott. Per l’inglese, anch’egli al debutto in questa gara, un crescendo di velocità e confidenza che solo l’esperienza è in grado di regalare. Ottima quarta posizione per l’equipaggio della vettura numero 60 schierata dal team italiano, con gli esperti Paolo Ruberti e Raffaele Giammaria accanto a Claudio Schiavoni che, con questo risultato, scala diverse posizioni nella graduatoria. Nono posto per l’ultima Ferrari schierata da Iron Lynx, affidata alle ‘Iron Dames’ Rahel Frey, Michelle Gatting e Sarah Bovy che, anche in questa edizione, sono riuscite a tagliare il traguardo. La sfortuna, manifestata sotto forma di un problema al semiasse, ha tolto dalla lotta per il podio la seconda vettura di AF Corse, la numero 54 guidata da Giancarlo Fisichella (alla sua dodicesima partecipazione), Thomas Flohr e Francesco Castellacci. Anche la 488 GTE di Inception Racing di Iribe-Millroy-Barnicoat in diverse fasi della corsa è stata a lungo presente nelle posizioni di vertice, prima di essere costretta a rimanere ferma per molte tornate ai box. Ritirate, per incidenti o problemi accusati durante la gara, le altre Ferrari iscritte ad un’edizione che rimarrà nella storia del Cavallino Rampante.
Redazione MotoriNoLimits