Per salutare Michele Alboreto riscopriamo delle parole bellissime scritte da Enzo Ferrari e dal fratello Ermanno. “Alboreto mi ricorda la guida pulita
di Alberto Ascari. Sono note le mie simpatie per lui. Guida bene, pochi errori. Veloce e di bello stile mi rammenta Wolfgang Von Trips, al quale assomiglia anche nel carattere educato e serio. E’ tra i migliori sei piloti del mondiale di F1”. Franco Gozzi disse più volte inoltre di aver sentito il Drake dire: “Noi a quel ragazzo dobbiamo un mondiale”. In riferimento agli avvenimenti di quel 1985 con i turbo della Rossa fragili che nell’ultima parte di stagione gli tolsero il sogno di diventare campione del mondo contro Alain Prost. La storia di Michele, come scritta dal fratello Ermanno, nel libro Alboretro: “E’ la storia di un ragazzino aggrappato alle reti di sicurezza dell’autodromo di Monza, ipnotizzato dalle rombanti e fulminee macchine da corsa che vedeva sfrecciare in pista. Nei suoi occhi scorrevano i riflessi veloci di un sogno”. Penso questa frase descriva Michele in pieno e la passione che lega noi appassionati a lui ancora viva dopo tanti anni. Il sogno di una macchina da corsa. Lui ha avuto modo di avvicinarci a questo sogno e di farcelo vivere. Noi siamo rimasti al di là di quella rete, ma in macchina con lui, sempre, attraverso i suoi occhi. Ciao Michele.
Riccardo Turcato