Ieri erano in tanti a volerlo veder perdere. Però non hanno fatto i conti con la voglia, la fame, la furbizia e le doti che Sir Lewis Hamilton mette in pista ogni volta, da anni. Sempre le solite storie. La macchina. La FIA. I regolamenti per lui. Vedo sui social una frustrazione veramente incommentabile. Lewis in Bahrain, con una monoposto inferiore, ha vinto contro una Red Bull che sembrava viaggiare ai ritmi delle Frecce d’Argento delle scorse stagioni. Ha messo pressione a Max e c’era quando doveva raccogliere quello che il team taurino ha lasciato per strada tra le dune di Sakhir. Non era dietro. Era lì. Con una guida e una gestione delle gomme stupenda.
Conosce le pieghe del regolamento e sa come piegarle. Se vuoi vincere è così che si deve fare. Non lasciare nulla al caso, mai. Chi vince sempre, dà fastidio. E’ così. Se ci fossero stati i social avremmo letto le stesse cose su Senna o Schumacher. Gettare fango sempre e comunque contro il pilota Hamilton può forse rasserenare chi non ha altro se non sperare nel fallimento di qualcuno e goderne. Quando si punta il dito contro una cosa, una persona, ci sono sempre tre dita rivolte verso se stessi. E’ bene ricordarlo. Avere dubbi sulla grandezza di un pilota come Hamilton anche oggi, vuol dire solo una cos: essere in malafede, oppure guardare le gare tanto perché la domenica pomeriggio non si ha altro da fare.
Riccardo Turcato