Il pilota della Red Bull Max Verstappen ha vinto la seconda gara dell’anno, e la decima in carriera, nel sesto anno consecutivo in cui il GP di Abu Dhabi viene vinto da chi scatta in pole position. Verstappen ha usato una strategia a una sosta medium-hard, la stessa scelta da Valtteri Bottas e Lewis Hamilton su Mercedes, rispettivamente secondo e terzo sul traguardo, e da altri sei piloti. Al via si sono viste in azione tutte e tre le mescole, con i primi tre piloti che sono partiti con Yellow medium, alcuni alle loro spalle su Red soft e pochi altri nelle retrovie che hanno scelto i White hard con l’obiettivo iniziale di completare un lungo primo stint e guadagnare così posizioni in pista.
Il 10° giro ha rappresentato il momento cruciale della gara, con la safety car che ha spinto la maggior parte dei piloti ad anticipare il pitstop e montare pneumatici hard, compresi quelli che erano nelle prime posizioni. Le sole eccezioni sono state quelle dei due piloti Ferrari, oltre a Daniel Ricciardo (Renault), Kevin Magnussen (Haas) e Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo). Ricciardo è il pilota che ha ottenuto il miglior piazzamento tra quelli partiti su hard: al via dall’11° posto in griglia ha terminato la gara 7° dopo uno stint di 39 giri su White hard. La strategia di gara più utilizzata è stata a una sosta. Solo due piloti hanno fatto due pit stop: Nicholas Latifi (Williams) e Kevin Magnussen. Il compagno di squadra di quest’ultimo, Pietro Fittipaldi, è stato invece l’unico pilota a fare tre soste.
COME SI SONO COMPORTATI I PNEUMATICI
- HARD C3: Hanno giocato un ruolo fondamentale. Sono stati utilizzati per completare la maggior parte dei giri di gara, visto che molti piloti hanno anticipato il pit stop per sfruttare l’intervento della safety car. Quattro piloti con questa mescola, sperando di completare un lungo primo stint, mentre 9 piloti li hanno utilizzati per ben 45 giri, dal pit stop fino al traguardo. Questa mescola ha dimostrato un livello di degrado molto basso e prestazioni consistenti.
- MEDIUM C4: È stata la mescola più utilizzata al via, con 11 piloti che l’hanno scelta per il primo stint. Avrebbe potuto giocare un ruolo importante in gara ma la safety car ne ha limitato l’utilizzo. Charles Leclerc (Ferrari) e Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo) sono partiti con questi pneumatici e non si sono fermati durante la safety car. Questa mescola ha anche permesso a Ricciardo di firmare il giro veloce di gara all’ultimo giro.
- SOFT C5: Non molto utilizzata. Cinque piloti hanno iniziato la gara con questa mescola, che è stata vista in azione solo durante il primo stint – a eccezione di Fittipaldi che l’ha usata anche per l’ultima parte di gara. Questa opzione ha naturalmente mostrato un po’ più di degrado rispetto alle altre due.
MARIO ISOLA, RESPONSABILE F1 AND CAR RACING: “La strategia di gara è stata fortemente influenzata dalla safety car che ha spinto quasi tutti i piloti ad anticipare la sosta in modo da perdere meno tempo ai box. Questo ha favorito il pneumatico hard, che ha ricoperto un ruolo chiave in gara. I piloti hanno quindi dovuto gestire le gomme sul finale, ma alla fine la mescola hard ha resistito molto bene alla sfida, con ben 45 giri percorsi. A ogni modo i team hanno perlopiù adottato le strategie che avevamo previsto e abbiamo anche visto in azione tutte e tre le mescole al via. Congratulazioni a Max Verstappen per questo fine settimana da dominatore assoluto e alla Formula 1 soprattutto per essere riuscita ad organizzare un fantastico calendario di 17 gare in circostanze estremamente difficili. Ora restiamo ad Abu Dhabi per lo Young Driver test di martedì in cui vedremo in pista i pneumatici 2020 per l’ultima volta”.
Redazione MotoriNoLimits