Per via delle misure anti-Covid, la Gran Bretagna ha deciso che, a partire da domenica 18 ottobre, chiunque arrivi dall’Italia dovrà fare una quarantena di due settimane. Il pensiero è corso subito alla F1, al GP dell’Emilia Romagna, in programma a Imola il 31 ottobre e 1° novembre. Mancano due settimane, certo, la situazione potrebbe migliorare (si spera) e la misura rientrare, ma al momento attuale vi immaginate lo scenario per i team, il personale, gli addetti ai lavori che hanno casa nel Regno Unito? Tornano da Imola e finiscono in quarantena. La trasferta successiva sarà dal 13 al 15 novembre in Turchia: se per i piloti non è un problema, in quanto vivono quasi tutti altrove o possono permettersi una lunga vacanza, lo sarà sicuramente per le squadre, che per forza di cose devono rientrare alla base, ma osservare la quarantena. Sulla carta, quindi, occorre una seconda squadra che lavori sulle macchine e parta per il GP successivo. La logistica stessa è una cosa seria, non si improvvisa, va organizzata con mesi di anticipo. I team interessati sono Red Bull Racing, Racing Point, Haas, McLaren, Mercedes-AMG, Renault e Williams, visto che Ferrari e AlphaTauri giocano in casa e Sauber/Alfa Romeo Racing ha sede in Svizzera. A questo punto per F1, Liberty Media e FIA è il momento di prendere altre decisioni importanti, prima del finale del campionato in Turchia, Bahrain e Abu Dhabi. E al centro delle decisioni ci siamo noi. C’è Imola. A meno, ovviamente, che il Regno Unito non faccia una deroga speciale per tutti i britannici che lavorano in F1, esentandoli dalla quarantena. Non resta che attendere e vedere quali decisioni saranno prese.
Barbara Premoli