Sicurezza? No. Velocità. Ricerca della velocità di punta nel tempio della velocità, Monza. Nel 1967 durante le prove del GP d’Italia, Ron Tauranac installa nella Brabham BT24 un avvolgente cupolino in plexiglas per cercare di migliorare la penetrazione della monoposto, motorizzata con il poco potente Repco, nei lunghi rettifili del tracciato lombardo. Jack Brabham provata la novità in pista, scartò subito l’idea perché il cupolino, troppo curvo, distorceva la visuale creando problemi di mal di testa alla guida. Oggi, nel 2020, in Indycar i cupolini sono tornati, ma per motivi di sicurezza, e non creano più problemi di visuale ai piloti in corsa. Ma nel 1967 il mondo era diverso. Si era ancora agli albori delle discussioni sulla sicurezza per i piloti. Tutto era pensato solo per migliorare la vettura al fine di renderla più veloce. Lo stesso Jack Brabham una volta disse: “Voglio vedere in faccia chi non ha il coraggio di correre tra gli alberi e con le piante a bordo pista“.
Riccardo Turcato