Tra i primi a rispondere alle dichiarazioni di Bernie Ecclestone sulla fine del GP d’Italia a Monza dopo il 2016, il Sindaco Roberto Scanagatti.
“Le dichiarazioni di Ecclestone, oltre a essere sprezzanti nei confronti dello storico circuito di Monza, fanno emergere il suo vero pensiero sulla massima competizione automobilistica mondiale, che per altro governa da tempo immemorabile: e cioè che anche lui si è accorto che la F1 è diventata un po’ noiosa e per questo non garantisce più l’audience di una volta, perdendo colpi dal punto di vista commerciale. Se, come credo, questa è una lettura corretta, vuol proprio dire che Ecclestone ha fatto il suo tempo e che sarebbe ora lasciasse il posto a qualcun altro, magari più in grado di coniugare innovazione, redditività ma soprattutto la passione che la manifestazione (e in particolare il GP d’Italia che si corre a Monza) continua a scatenare in milioni di appassionati. È indubbio che la situazione che vive oggi l’Autodromo non sia delle migliori, anche causa delle vicende degli ultimi anni che lo hanno oggettivamente indebolito. Ma nonostante tutto è ancora in grado di continuare a mantenere un ruolo da protagonista assoluto sulla scena mondiale, ruolo che non gli è dovuto da nessuno ma che è fortemente riconosciuto da milioni di appassionati di automobilismo di tutto il mondo, per i quali possono anche esistere Abu Dhabi o Singapore, ma guai se non c’è Monza”.
Ma il Sindaco di Monza è stato se possibile ancor più diretto in un’intervista rilasciata ad Affari Italiani (www.affaritaliani.it) : “L’uscita di Ecclestone è frutto anche del fatto che qui c’è una sorta di paralisi dovuta alle vicende anche di carattere giudiziario che hanno investito il management dell’autodromo di qualche anno fa. Adesso c’è una situazione di oggettiva debolezza per questa attesa sul rinnovo del consiglio dell’Automobile Club Milano che poi è l’unico azionista della società di gestione dell’autodromo. Questo ci sta indebolendo fortemente… Il 19 luglio ci sarà il rinnovo del CdA dell’ACI Milano. Fino a quella data c’è oggettivamente una situazione di paralisi. Mancano degli interlocutori… Sono preoccupato del fatto che dopo il 19 potrebbe iniziare una guerra di carte bollate. Ecclestone attacca perché vede che c’è un elemento di debolezza. E noi dobbiamo cercare di non segare il ramo sul quale siamo seduti. Dobbiamo evitare modalità autolesionistiche… Ecclestone vuole abolire il GP d’Italia? La verità è che vuole solo tirare sul prezzo. Io chiedo aiuto a Renzi perché il gran premio è il più importante evento sportivo che siete ogni anno nel nostro Paese a livello mondiale”.
“Cancellare Monza dal calendario del campionato del mondo di Formula 1 è inaccettabile: un grave danno morale ed economico alla comunità brianzola e a tutti gli appassionati di automobilismo. Senza contare che, dal punto di vista storico il tracciato brianzolo è forse il più importante al mondo”. Scende in pista Maria Teresa Baldini, consigliere regionale Gruppo Misto, dopo la dichiarazione d’intenti del patron del Circus Bernie Ecclestone, che si è detto intenzionato a non rinnovare il contratto con il circuito di lombardo dopo il 2016.
Monza è quasi sempre stata nel calendario del massimo campionato automobilistico, istituito nel 1950: solo una volta non si è disputato, per motivi di sicurezza, nel 1980. Da tenere in considerazione anche i valori che il mondo delle corse porta con sé: “Per cimentarsi in questo sport è necessario avere una grande concentrazione mentale, un’ottima preparazione fisica e fruire di una tecnologia sempre all’avanguardia, è lo specchio perfetto della società in cui viviamo: oggi mente, corpo e tecnologia sono i tre aspetti che ci permettono di stare bene”.
“La perdita di Monza sarebbe soprattutto un danno economico per la Brianza e la Lombardia che in un solo weekend ospitano migliaia di appassionati nelle proprio strutture ricettive. Se Mister Ecclestone non farà passi indietro io non mi fermerò certamente ai box e mi batterò per Monza sia in sede istituzionale sia organizzando eventi che mantengano alta l’attenzione: perché il traguardo per tutta la nostra comunità è quello di tutelare e valorizzare il nostro amato tempio della velocità”, ha concluso Maria Teresa Baldini.
Barbara Premoli