Caro Alex. Finalmente una buona notizia. Siamo ormai assuefatti, abituati, quasi rassegnati alle brutte notizie in questo periodo. Però siamo qua. A lottare, a cercare di ritrovare una serenità e una normalità che la pandemia ha scosso e messo in dubbio. Cerchiamo di lavorare quando, come, e meglio che possiamo. In questi giorni di agosto cerchiamo anche sprazzi di normalità in qualche giorno di vacanza (chi può), in una scampagnata, in una semplice uscita serale. Lo facciamo perché guardiamo avanti. Dobbiamo, nonostante tutto quello che questo 2020 ha deciso di fare succedere alle nostre vite. In tutto questo, ormai da settimane, ci sei anche tu nei nostri pensieri. Tu che come noi, in un’impresa ben più difficile e gravosa, stai lottando per tornare alla vita.
Era da un po’ che non avevamo tue notizie. Non ci eravamo dimenticati. Anzi. Proprio ieri ci chiedevamo, con molto rispetto, senza urlare, come potessi stare.
C’e un assordante silenzio su #zanardi @lxznr
— Riccardo Turcato (@Rturcato83) August 18, 2020
Non rubarmi i pensieri… proprio oggi riflettevo sulla stessa cosa. Ma sono convinta che nel silenzio lui si stia impegnando alla grande
— MotoriNoLimits (@MotoriNoLimits) August 18, 2020
Poi oggi finalmente una notizia di speranza arriva dal San Raffaele di Milano: «Dopo un periodo durante il quale è stato sottoposto a cure intensive in seguito al ricovero il paziente ha risposto con miglioramenti clinici significativi. Per questa ragione attualmente è assistito e trattato con cure semi intensive presso l’Unità Operativa di Neuro Rianimazione, diretta dal professor Luigi Beretta».
Il passaggio verso le cure semi-intensive che tutti aspettavamo dopo gli improvvisi peggioramenti. Un messaggio che ci fa sperare e che aspettavamo. Perché tu di messaggi caro Alex ne hai sempre mandati a tutti e sei un esempio da seguire. Noi continueremo a non fare rumore, anche se il silenzio sarà assordante. Ma non vuol dire che ti dimentichiamo. Rispettiamo la tua lotta. Dobbiamo lottare assieme in questo periodo, abbattersi e lasciarsi andare non serve a un cazzo finché c’è la forza e la speranza. Ne usciremo Alex, ce lo hai insegnato tu.
Riccardo Turcato