E’ arrivato poco fa l’aggiornamento del bollettino medico del Policlinico di Siena relativo alle condizioni di Alex Zanardi: “In merito alle condizioni cliniche di Alex Zanardi, ricoverato in condizioni gravissime al policlinico Santa Maria alle Scotte a causa di un incidente stradale avvenuto in provincia di Siena, la Direzione Sanitaria dell’Aou Senese informa che l’intervento neurochirurgico e maxillo-facciale a cui è stato sottoposto l’atleta, a causa del grave trauma cranico riportato, è iniziato poco dopo le 19 e si è concluso poco prima delle 22. Il paziente è stato poi trasferito in terapia intensiva, in prognosi riservata. Le sue condizioni di salute sono gravissime”.
Prima un momento di vuoto, lo stesso vissuto quel tardo pomeriggio del settembre 2001 a Monza, un GP durissimo, il primo senza Michele Alboreto e dopo l’11 settembre, coi musetti neri delle Ferrari. Stavamo andando alla messa che il mitico don Ruspa teneva ogni sabato e a cui non mancava mai nessuno, piloti inclusi, quando dall’altoparlante arrivò la notizia del gravissimo incidente al maledetto Lausitzring. Non c’erano speranze, ripetevano tutti, ma non potevamo perderti. Non ti abbiamo perso, perché sei sempre stato un lottatore e noi avevamo un sacco di cose da imparare da te. Se ci facessimo prendere dal vuoto Alex sarebbe il primo a incazzarsi come una bestia e a non perdonarci! Riguardate i video in cui durante la pandemia ci incitava a non mollare, quando ci diceva che ne saremmo usciti insieme. Tu non mollerai di certo, Alex, ma soprattutto non dobbiamo mollare noi. Sarà una notte durissima per tutti quelli che ti vogliono bene, per gli amici da una vita come me e per tutti quelli che ti seguono e ammirano da sempre: scorrendo i social il mondo è con te, la nostra energia deve arrivare fino a te. E tu sicuramente la senti. Abbiamo un sacco di risate da farci insieme e anche qualche pianto e grandi abbracci come da Dallara, ricordi? “Uniti, per affrontare insieme questa sfida enorme. Dai che ce la facciamo!“: ce l’hai detto tu e noi siamo qui, ognuno nella sua casa, distanziati come durante il lockdown, ma in realtà tutti con te.
Barbara Premoli