Sette team minacciano azioni legali in seguito all’accordo segreto tra Ferrari e FIA sul motore 2019 del team italiano. Le altre squadre hanno espresso rabbia e disaccordo con un comunicato identico inviato ieri. E secondo molti tutto questo potrebbe diventare uno dei più grossi casi di broglio e corruzione nella storia della F1. “Se un atleta risulta positivo all’antidoping, la WADA non può fare un accordo con lui“, ha detto un team boss ad Auto Motor und Sport.
Uno dei motivi della rabbia dei sette team è sicuramente legato ai soldi, perché se la Ferrari non avesse rispettato i regolamenti, allora tutti i team a parte la Mercedes campione avrebbero tratto benefici economici dalla squalifica. “Arrivare terzo anziché secondo comporta una perdita di decine di milioni“, ha detto il boss Red Bull Helmut Marko. “Non si tratta solo della distribuzione, ma anche dei contratti di sponsorizzazione. Se avessero davvero barato, 10 o 20 milioni sarebbero troppo pochi“. Marko ritiene inoltre che la punizione ufficiale per la Ferrari – definita un “servizio sociale” da un altro boss – potrebbe per ironia dar loro un vantaggio: “Se la Ferrari ricerca carburanti alternativi per la FIA, questo dà loro un vantaggio in termini di esperienza su tutti gli altri“.
Per questo la Red Bull non esclude di adire le vie legali anche in prima persona: “Questa volta ci siamo uniti alla campagna avviata dalla Mercedes, ma in futuro considereremo le nostre opzioni e difenderemo i nostri diritti a modo nostro“, ha aggiunto Marko. Per ora sono sette i team uniti contro Ferrari e FIA e c’è chi pensa che persino Liberty Media sia schierata dalla loro parte. “E‘ tutto un gran caos“, ha detto Toto Wolff a Der Spiegel. “Quello che la Ferrari ha fatto non era ok, ma persino peggio è come la FIA ha gestito la cosa“. Marko concorda: “Il comportamento della FIA il vero scandalo. In effetti avremmo dovuto incaricare Christian Horner di chiedere un risarcimento di 24 milioni di dollari per la distribuzione dei premi“.
Redazione MotoriNoLimits