Qualche riflessione concreta su quello che potrebbe essere lo scenario in F1 basandoci su fatti e numeri. Alcuni numeri di Borsa presi da @F1Money:
DAIMLER: -10.8% (-$4.4 billion)
FERRARI: -7.4% (-$2.9 billion)
RENAULT: -24.4% (-$1.9 billion)
HONDA: -1.2% (-$0.5 billion)
Ora metteteci il coronavirus di mezzo e tutto il casino che sta creando alle manifestazioni sportive (qui parliamo solo di quelle, lo sappiamo che la salute delle persone viene ben prima di una gara o di una partita). In Borsa la F1 vale quanto valeva appena Liberty Media aveva acquistato il prodotto da Bernie Ecclestone. Capiamo benissimo perché FIA e Liberty Media stiano aspettando così tanto a decidere se le gare in Bahrain e Vietnam si faranno oppure no. Il danno economico sarebbe gravissimo per i team.
Allora mi chiedo, visto che molte manifestazioni stanno considerando le porte chiuse, si potrebbe fare anche un GP a tribune chiuse? Nei paddock solo personale dei team, delle gomme e chi deve produrre l’evento per le TV. Un mini-micromondo che si muove dall’Australia al Bahrain al Vietnam in attesa, si spera, di tornare alla normalità da Zandvoort. Certo, il danno economico ci sarebbe comunque, ma contenuto. Le TV sarebbero contente lo stesso, e anche parte degli sponsor. Perché ci sia la distribuzione dei dividendi in Formula 1 devono esserci almeno 16 macchine in griglia e non meno di 15 GP.
Senza Alpha Tauri, Ferrari e Haas, con buona parte del personale che arriva dall’Italia non si potrebbe correre. Verrebbero a mancare le 16 monoposto. Se cominciano a saltare altri GP oltre alla Cina si rischia di far saltare i contratti TV. Una F1 a porte chiuse sarebbe così uno scandalo? In parte sì ma anche no. Vedremo nei prossimi giorni come cambierà il mondo. Già la stagione 2020 nasceva male con un nuovo regolamento in arrivo e molti team già con la testa al futuro. Questo virus potrebbe dargli la mazzata definitiva.
Riccardo Turcato