Juan Manuel Correa, che ha rischiato la vita nell’incidente nella gara di Formula 2 a Spa in cui è morto Anthoine Hubert, punta il dito contro la FIA per la seconda volta in tre settimane. Alla fine di gennaio, il 20enne, che è ancora in riabilitazione dopo aver rischiato di perdere le gambe, aveva detto che nei giorni successivi all’incidente “né la FIA né altri si sono preoccupati di me“. Adesso Correa parla dopo il comunicato della FIA sulle conclusioni dell’inchiesta, in cui è scritto che “non c’è stata una singola causa specifica ma una sequenza di eventi complessi“, aggiungendo che “non ci sono prove che qualunque pilota non abbia reagito in modo appropriato alle circostanze in pista“.
Ma Correa vorrebbe sapere di più. “La FIA ci ha messo più di cinque mesi per condurre l’indagine ma per me le conclusioni sollevano più domande che dare risposte“, ha scritto sui social media. “Inoltre, trovo sorprendente che il report completo dell’incidente non mi sia stato messo a disposizione, in modo che potessi avere una maggiore comprensione delle conclusioni raggiunte dalla FIA. Continuerò a lavorare con i miei legali per ottenere una copia dell’intero report sull’incidente. Spero di essere in grado di poter dire di più quando avrò visto i documenti e avrò un’opinione più chiara sulle conclusioni cui è giunta la FIA e sui miglioramenti in termini di sicurezza che intende apportare“.
Redazione MotoriNoLimits