Quando si parla di automobilismo e di piloti italiani, diventa quasi obbligatorio citarne uno che ha fatto la storia, ovvero Giancarlo Fisichella. Nativo di Roma, classe 1973, “Fisico” è stato uno dei piloti italiani più forti nel mondo della Formula 1, per poi dedicarsi pure al settore Endurance. Una carriera molto lunga in F1, che è iniziata nel 1996 con la scuderia Minardi passando poi in sequenza alla Jordan, alla Benetton, poi Sauber, Renault, Force India e pure Ferrari per concludere questa grande avventura nel 2009.
La carriera in F1 di Giancarlo Fisichella
Numeri veramente da grande pilota, visto che Fisichella può contare nel suo curriculum ben 231 gran premi disputati e 275 punti iridati messi in cassaforte. Sono state tre le sue vittorie, ovvero il GP del Brasile nel 2003, quello in Australia nel 2005 e quello in Malesia nel 2006. Da notare come sia riuscito a conquistare pure quattro pole position. Dal 2010 al 2012 ha ricoperto pure il ruolo di test driver con la scuderia del Cavallino Rampante, con una particolare menzione per il 2012, anno in cui il testa a testa tra Vettel e Alonso finì per premiare l’ex pilota della Red Bull che si aggiudicò il titolo mondiale ai danni dello spagnolo.
Non solo F1 visto che, come abbiamo detto, Fisichella si è distinto anche con la Ferrari-AF nel Campionato del Mondo Endurance. Un pilota importante, ma anche un papà di tutto rispetto, dal momento che dalla sua relazione con la moglie Luna Castellani sono nati tre bellissimi figli. Giancarlo ha sviluppato fin da giovane una notevole passione per le corse e per le macchine, soprattutto per via dell’influsso del padre, Roberto, un carrozziere che gli ha fatto amare realmente i motori. Ed è stato proprio il babbo a spingerlo per la prima volta a salire su un minikart. Da lì è stato un vero e proprio colpo di fulmine, con Fisichella che non è più voluto scendere da una vettura.
La passione condivisa per il poker con gli altri piloti
Spesso impegnato in appuntamenti di alto livello come l’IPT, Fisichella non ha mai abbandonato l’impegno parallelo nel poker sportivo. Anche se in realtà la tendenza di giocare a poker ha coinvolto anche tanti altri suoi colleghi, che si sono letteralmente innamorati del poker texano. Fisichella ha proprio spiegato in un gran numero di interviste come sia stata praticamente un’abitudine, quando correva, organizzare dei veri e propri circolini di poker nei giorni che precedevano i Gran Premi. Come? Semplice, sfruttando i vari tempi morti che intercorrevano tra le diverse sessioni di test e di qualifica. Il pilota romano ha anche spiegato come è iniziata tutta questa passione verso il poker. Correva l’anno 2008 e in uno dei primi Gp della stagione, Kubica, Liuzzi e proprio Fisichella hanno cominciato a giocare sedendosi ad un tavolo. Da quel momento è diventata una vera e propria mania. Pensate che l’interesse, non solo da parte di altri piloti, ma anche di numerosi addetti ai lavori è cresciuto al punto tale da dover addirittura stilare un elenco di attesa per poter giocare e prendere parte al tavolo verde. Un gruppo a cui hanno preso parte anche campioni del calibro di Alonso, Rosberg e Barrichello. Il pilota romano ha voluto mettere in evidenza un aspetto molto fondamentale di tutte queste partite, ovvero che nessun pilota si sedeva al tavolo per giocare per soldi, ma solo ed esclusivamente per passione.
Il doppiaggio nel film Cars
Non tutti sanno, tra le altre cose, che Fisichella si è cimentato in tante altre attività nella sua vita: ad esempio, ha recitato anche come doppiatore, dal momento che era sua la voce del personaggio di Boost all’interno del ben noto film di animazione Cars. Una delle più grandi passioni che ha sempre accompagnato il pilota romano, oltre ovviamente a quella principale per i motori, è quella relativa al mondo del calcio. Infatti, Giancarlo non ha mai nascosto di fare un tifo sfegatato per la Roma, mentre ha disputato anche diverse partite con la Nazionale Piloti. Come detto, Fisichella non è di certo uno che si tira indietro di fronte alle sfide: nel 2012, ad esempio, è stato protagonista, anche se per una sola puntata.