La F1 segue da vicino la questione del nuovo bando di 4 anni della Russia da tutti gli eventi sportivi. Al momento non è chiaro se il bando della World Anti-Doping Agency (WADA) possa riguardare anche il GP di Russia o il pilota della Toro Rosso Daniil Kvyat. Ma gli organizzatori di Sochi sostengono che la gara di F1 non sarà toccata: “Il contratto è stato firmato nel 2010, molto prima degli eventi indagati dalla WADA, ed è in vigore fino al 2025“. E la Russian Automobile Federation ha detto di aver sempre rispettato in modo ineccepibile le richieste della WADA per assicurare che lo sport fosse “pulito e libero dal doping. La FIA non è un organizzatore di grandi eventi sportivi come definiti dal codice mondiale anti-doping e ricollocare il GP di Russia non è legale e praticamente impossibile“.
Nel comunicato si legge anche che la WADA permetterà ai piloti russi “non coinvolti in violazioni al codice anti-doping di continuare a correre“. E speriamo che le cose siano realmente così e che Kvyat non debba pagare per quello che è un vero e proprio scandalo, che per di più di sta ripetendo, e che va a coinvolgere tutti gli atleti russi, come se ci fosse un “doping di Stato” (cosa che ha fatto imbestialire il presidente Putin…). Che potranno partecipare a gare, ma non sotto i colori della loro Nazione e, nel caso di vittoria, senza inno nazionale. Se questo ultimo aspetto riguardasse anche Kvyat, il nostro augurio di cuore è di vederlo comunque sul podio. Per l’inno nazionale e la bandiera ce ne faremo una ragione…
Barbara Premoli