Le collaborazioni, per essere efficaci e non sterile business fine a se stesso, devono avere come base una forte condivisione di valori, concetti nei quali due realtà di riconoscono, nel campo degli affari come in quello della vita. Per questo la partnership tra Volvo Car Italia e FC Internazionale prosegue con successo dal 2007 e ha attraversato momenti importanti sia a livello sportivo (le attività legate al Centenario di FC Internazionale, la conquista della Champions League) sia di lanci di nuovi prodotti (XC60, V60 e V40 e nuova V60 Diesel Hybrid Plug-In). Sicurezza, affidabilità, rispetto per la tradizione, attenzione alle nuove tecnologie uniscono quindi le due realtà, che anche quest’anno hanno confermato il loro amore, il 2 ottobre scorso alla Pinetina, sede di FC Internazionale, con la consegna ai giocatori e all’allenatore Walter Mazzarri delle nuove XC60, modello di punta dell’offerta Volvo.
E all’esclusiva serata Viaggio in Volvo, nell’ambito della quale sono state presentati la Concept Coupé e il Pure Tension Pavilion, l’avveniristica struttura espositiva e di ricarica realizzata per Volvo V60 Diesel Plug-In Hybrid, non potevano mancare la XC60 e una rappresentanza dell’FC Internazionale, con due giovani che fanno parte della prima squadra e che quindi sarebbe erroneo e riduttivo definire “promesse”: Juan Jesus e Marco Andreolli. Entrambi difensori, entrambi nati il 10 giugno (del 1991 il primo, del 1986 il secondo), Juan e Marco si sono mischiati discretamente tra gli ospiti, accompagnati dal responsabile comunicazione sportiva FC Internazionale Edoardo Caldara (che ringraziamo per questa opportunità) e, dopo un paio di foto col presidente di Volvo Car Italia Michele Crisci, si sono seduti tranquilli, come a non voler disturbare. Almeno loro pensavano di starsene tranquilli… perché potevamo lasciarci sfuggire l’occasione di fare due chiacchiere con loro a proposito di automobili? Nonostante la tessera del tifoso fremesse nella borsa (!), abbiamo messo da parte il calcio, per partire alla scoperta del rapporto con l’auto di due giovani sportivi già affermati. Ragazzi che ci hanno subito colpiti per la disponibilità (vera e spontanea, non forzata a causa di PR imposte), la serietà, le idee chiare.
Prima sorpresa: ci si aspetterebbe che due giovani (e diciamolo pure, belli, ricchi e famosi…) considerino l’auto uno status symbol e invece per entrambi è prima di tutto un mezzo di trasporto fondamentale, per gli spostamenti quotidiani e per il loro lavoro. Se per il brasiliano di Belo Horizonte il sogno è la Lamborghini Aventador (si illumina quando ne parla…), la realtà comunque da sogno è la XC60 nera che guida da qualche giorno e di cui sottolinea subito la sicurezza e il design. E ovviamente anche la tecnologia, che tanto fa presa sui ragazzi della sua età (e non solo!). Da bravo brasiliano, ama la Formula 1 e la segue, quando non è concomitante con le partite. Il suo idolo? Ayrton Senna, ça va sans dire! E ci ha colpiti il grande amore per il suo Paese, lontano ma nel cuore.
Anche per Marco l’auto è una necessità e un mezzo di trasporto indispensabile, anche per recarsi agli allenamenti alla Pinetina. Gli piace guidare, soprattutto ama le strade di montagna, tortuose, impegnative e ricche di curve. E ha una grande passione per le corse, nata grazie al papà con cui fin da piccolo seguiva i GP di Formula 1 davanti alla TV e ai cugini che correvano in kart. Il suo sogno? Molto meno costoso di quello del compagno di squadra: fare un corso di guida sicura e sulla neve.
È stata una chiacchierata piacevole, che ci ha permesso di scoprire due ragazzi “normali”, concreti. Alla faccia di chi crede che il mondo del calcio sia fatto solo di primedonne inavvicinabili e glamour… Ma forse queste cose fanno parte del passato: le nuove generazioni hanno i piedi per terra e valori forti (per fortuna…), sognano (come è giusto che sia) ma puntano sui valori. Insomma, quando Juan Jesus e Marco Andreolli parlano della XC60 e ne sottolineano i punti forti, non lo fanno perché l’hanno ricevuta in dono e devono per forza parlare bene di uno sponsor… Si potrebbe pensare se non li avessimo avuti lì accanto: le loro non erano semplici frasi di circostanza, lo si percepiva dall’entusiasmo e dalla spontaneità delle loro considerazioni. E poi l’abbiamo detto subito: non si trattava di un’intervista “seria”, ma di una chiacchierata informale tra amici!
Due gran belle persone, Juan e Marco, testimonial perfetti per un brand concreto come Volvo. E una ventata d’aria fresca, di ottimismo per il futuro (i tifosi di altri colori ci perdoneranno…) anche dell’FC Internazionale. Perché siamo professionisti, ok, ma anche esseri umani!
Barbara Premoli