Esagerata-smisurata: questi i segni particolari della VISION CONCEPT GT P44 V12 YBRID, la hypercar nata dalla matita del designer Antonio Sassi che, dopo aver collaborato con i nomi più blasonati della Motor Valley – da Ferrari a Pagani, da Minardi F1 a Dallara – ha deciso di mettersi alla prova con un progetto indipendente, una hypercar con una estetica estrema e prestazioni esasperate. Ispirata alle vetture che corrono la 24 Ore di Le Mans, riprende le muscolosità delle vetture anni 60/70, ad esempio Ferrari P4 e Porsche 917, reinterpretandole in chiave moderna. L’architettura della GT è concepita attorno al motore V12 parzialmente in vista in stile motociclistico, che garantisce un migliore smaltimento termico e rende il concept estremamente esclusivo e unico per questo brevettato.
La cabina è incassata all’interno dei quattro possenti parafanghi e il disegno in pianta riprende la caratteristica forma a goccia delle Formula 1 attuali, estremizzata nell’aerodinamica del frontale delle fiancate scavate e del posteriore alato con inedita geometria dell’estrattore che ingloba il fanalino centrale stile F1. Gli scarichi soffianti sono posizionati ai lati anteriori del motore, indirizzando i gas di scarico verso la coda stile F1, aumentando così l’effetto deportante del fondo vettura garantendo più stabilità in curva. Le portiere si aprono verso l’alto e l’ala posteriore è prevista solo nella versione racing. Sull’asse anteriore l’alloggiamento di un motore elettrico che permetterà un recupero di energia e di utilizzo del mezzo nelle zone urbane delimitate al transito; alimentato da batterie a ioni di litio posizionate sul fondo vettura.
La ricerca stilistico/formale del concept è stata definita partendo da una prima fase di bozzetti in varie viste, piano di forma 1:10 per poi passare a una modellazione tridimensionale al computer. Sono serviti tre mesi dal passaggio virtuale alla fresatura in scala 1:1. Quando la fresa ha cominciato il lavoro di sgrossatura del polistirolo si è potuto verificare dal vero il lavoro di ricerca e messa a punto del design svolto in precedenza; anche l’ utilizzo delle stampanti 3D è stato fondamentale per realizzare i collettori, gli scarichi, i convogliatori d’aria e il periscopio abitacolo. I cerchi stellari sono caratterizzati da un disegno leggero con razze sdoppiate e autoventilanti centrifugate stile moto.
Terminata la fase di prototipazione si è passati alla verniciatura e finitura della GT con i caratteristici colori azzurro arancio Gulf Le Mans. Dalla versione base della GT P44 sono state studiate due varianti di stile barchette anni 50 monoposto e biposto. I roll bar di sicurezza carenati e protratti in avanti ne dinamizzano i volumi personalizzando maggiormente i due concept privi di tetto abitacolo.
I prototipi saranno esposti in anteprima a settembre a Modena Motor Gallery, assieme a un concept statico di una moto elettrica studiato e realizzato da Antonio Sassi, una provocazione stilistica griffata BMW.
Redazione MotoriNoLimits