Peugeot Automobili Italia festeggia i suoi primi 50 anni di attività nel nostro Paese. Era proprio il marzo 1969 – un periodo storico
particolarmente turbolento a livello sociale e produttivo – quando la Casa decise di investire direttamente in Italia fondando una propria Filiale diretta, dopo decenni di presenza nel paese tramite importatori privati. Venne scelta come sede Via Metauro, nella zona sud-ovest di quella Milano al tempo già volano economico nazionale, con Succursale e officina in Viale Faenza, al di là del Naviglio Grande.
La struttura iniziale della nuova società contava su una sessantina di dipendenti e su una rete di vendita costituita da 46 concessionari che assicuravano la copertura commerciale del Nord e del Centro del Paese: il Sud e le isole, invece, erano affidati a MIF, un’azienda privata romana. Il primo anno di attività della Filiale si concluse con la vendita di 4.752 veicoli (2.685 Peugeot 204, 942 Peugeot 404, 1.125 Peugeot 504). Un volume incoraggiante per un Paese dove l’industria automobilistica nazionale dominava pressoché incontrastata il mercato, volume che fu migliorato negli anni a seguire anche grazie alle commercializzazioni della 304 e della piccola 104, avvenute rispettivamente nel 1969 e nel 1972.
Sull’onda di questi risultati, Parigi decise di potenziare la propria presenza nella Penisola costruendo una nuova e più funzionale sede in Via Gallarate, sempre a Milano, in posizione strategica perché in prossimità della confluenza di alcune delle più importanti autostrade e tuttora sede della Casa del Leone in Italia. La struttura fu completata nel 1974 ed attualmente ospita le direzioni amministrative e trasversali di Groupe PSA Italia (di cui Peugeot fa parte) e le direzioni Vendita, Marketing e Comunicazione dei suoi quattro brand (Peugeot, Citroën, DS Automobiles e Opel).
120 ANNI DI STORIA
Quest’anno, però, Peugeot festeggia anche un altro anniversario: quello dei 120 anni dell’inizio dei rapporti del Marchio con il nostro Paese. Fu, infatti, nel 1899 – agli albori dell’automobile – che venne nominato come primo rappresentante esclusivo per l’Italia D.A. Taurel, con l’agenzia generale affidata a Carlo Festa a Roma, di fatto primo concessionario Peugeot italiano.
Fin dall’inizio della produzione, i modelli della Casa incontrarono i favori degli esperti, sorpresi dalle prestazioni su strada ma anche dall’innovazione tecnica, caratteristiche che si sono radicate nel DNA del Marchio e che troviamo tuttora nei prodotti Peugeot. Ad esempio, L’Automobile (la prima “Rivista della locomozione meccanica ed industrie affini”) scriveva sul numero del 15 febbraio di quel lontano 1899 che quelle che “la rinomata Casa Peugeot produce nelle sue grandi officine a Audincourt ottime macchine che danno i migliori risultati su qualsiasi terreno e possono con sicurezza affrontare le salite più difficili, senza tema di doversi arrestare. Portano un motore orizzontale a quattro tempi, della forza da 4 a 6 cavalli, forza più che sufficiente per camminare con pieno carico, alla velocità da 8 a 10 chilometri all’ora, su salite dal 10 al 12% e percorrere in piano da 32 a 35 km/h”.
Un esempio della felice collaborazione fra Italia e Francia di quel periodo di fine Belle Époque fu la breve ma entusiasmante esperienza della Peugeot – Croizat che iniziò nel dicembre del 1904, quando dagli stabilimenti di Audincourt uscì una piccola vettura, molto all’avanguardia, la Tipo 69, con motore monocilindrico di 652cc, superquadro (94x94mm) e con 6 CV. Soprannominata Bébé per la particolare fisionomia, durante l’anno seguente ne furono realizzate circa 400 esemplari, un terzo della produzione totale di Peugeot. Un veicolo dalle caratteristiche della Tipo 69 Bébé ben si adattava anche al mercato italiano e così l’ingegnere Vittorio Croizat (francese di nascita ma torinese per formazione professionale) decise di acquistare da Armand Peugeot la licenza per assemblarla. Il 27 dicembre del 1905 fu fondata la “S.A. Brevetti Automobili Peugeot” ed inizio ad operare presso le officine lasciate libere dalla Itala. Nei primi giorni del 1906 la ragione sociale mutò in “Peugeot-Croizat Società Anonima Italiana” e il capitale venne aumentato. Oltre all’assemblaggio della Bébé con componenti italiani, il programma prevedeva una 12-16HP (Tipo 81) e un omnibus. Purtroppo, la contestazione dei soci per quanto riguardava la scelta degli amministratori e l’andamento del bilancio fecero chiudere la promettente iniziativa nel 1907.
Finita la Grande Guerra, con molte ferire sociali ancora aperte, Peugeot tornò sul mercato italiano. Il 5 settembre 1924 nacque a Milano la Società Anonima Commerciale Peugeot Italiana, poi sciolta a fine 1925, e subito ricostituita con capitale francese per decisione di Lucien Rosengart, amministratore delegato di Peugeot Francia, come Società Anonima Italiana Cicli e Automobili Peugeot. L’assemblaggio delle vetture, in particolare della 5HP, fu realizzato, sempre a Milano, nel nuovo sito industriale in Viale Umbria 32. L’attività proseguì fino al 1929, quando per le pesantissime imposizioni fiscali dell’allora governo, Peugeot fu costretta a lasciare l’Italia.
Nel secondo dopoguerra il rientro del Marchio in Italia avvenne per merito di Odoardo Pagani, imprenditore torinese, tramite la sua Sidauto che diventerà un punto di riferimento per gli appassionati della produzione del Leone. Questo fino al 1969 quando inizia la storia di Peugeot Automobili Italia, filiale che festeggia il mezzo secolo nel nostro Paese.
Redazione MotoriNoLimits