Il boss della F1 Chase Carey dice che il gruppo di promoter in aperta contestazione per il costo delle licenze sta facendo solo rumore. “Fa parte della vita. Capita di avere un gruppo di persone che ha qualcosa di cui lamentarsi e fa rumore, ma non cambieranno quello che stiamo facendo“, si è limitato a commentare all’emittente ESPN. Il boss del team Red Bull Christian Horner pensa che Carey stia avendo problemi per via del suo desiderio di gestire la F1 in modo democratico: “Nessun organizzatore avrebbe mai parlato di Bernie, perché l’anno successivo non avrebbero avuto il GP“.
Gli organizzatori del GP dell’Azerbaijan non sono tra quelli in disaccordo con Liberty Media e infatti sono già arrivati al rinnovo del contratto almeno fino al 2023: “Vorrei esprimere la mia gratitudine a Mr Carey e a tutti in F1 per essersi dimostrati grandi amici della nostra gara“, ha detto il boss della gara di Baku Azad Rahimov. “Il rinnovo del nostro contratto non è mai stato in dubbio e siamo felici di restare in questo splendido sport per almeno altri cinque anni“.
Eh beh, facile rinnovare il contratto quando hai un mucchio di soldi e in mezzo ci sono questioni economiche e politiche che travalicano lo sport, in primis il famoso oleodotto. La F1 è sempre stata business, ma facciamocene una ragione: adesso è SOLO BUSINESS e i padroni di Liberty Media non fanno neppure finta di nascondere questa realtà. Lo show in pista è solo la facciata dietro la quale si cela il vero interesse: soldi, che sicuramente muovevano anche Ecclestone, ma in modo meno sfacciato…
Barbara Premoli