L’esperto ex-manager di F1 Daniele Audetto non è sorpreso dall’allontanamento di Maurizio Arrivabene deciso dalla Ferrari:
“Se non vinci, dopo 4 anni è difficile restare in una posizione del genere. In un team come la Ferrari, nato per vincere, quando non ci riesci il manager cambia in modo automatico. E’ la dura legge della F1, che nel caso della Scuderia si applica in modo ancora più speciale ed esclusivo. E’ un peccato per Maurizio, dato che è un amico. ma ha anche pagato il fatto di non avere pedigree puramente racing. D’altra parte è un gran risultato essere rimasto in quella posizione per un periodo così lungo“, ha detto l’ex-manager Ferrari, Arrows, Renault F1, Super Aguri e HRT ad Autosprint. A succedere ad Arrivabene, Mattia Binotto, che è ancora anche il direttore tecnico: “Non lo conosco sufficientemente bene per esprimermi, ma so che è un bravo ingegnere. So anche che in Ferrari è molto, molto difficile essere team principal o persino direttore sportivo. Spero e mi auguro che abbia la personalità, il carisma e l’esperienza per gestire la complessità delle cose che dovrà affrontare“.
Audetto ha poi aggiunto che adesso la vita del team boss in Ferrari è ancora più difficile senza una figura come quella dell’ex-presidente Luca di Montezemolo al comando: “E’ vero che Arrivabene ha fatto una buona impressione rispetto ai primi tempi di Jean Todt, che è sempre stato supportato e difeso da un grande uomo di comunicazione come Montezemolo. Per anni e anni ha fatto da scudo ai suoi uomini, incluso Schumacher che nei primi 4 anni non ha vinto il Titolo. Adesso non c’è un Montezemolo a difendere tutti e a gestire i media“.
Redazione MotoriNoLimits