Secondo Ross Brawn, Lewis Hamilton nel 2018 ha raggiunto un “livello surreale”, simile a quello con cui Michael Schumacher e Ayrton Senna
cambiarono il riferimento per i piloti di F1. L’inglese ha conquistato il suo quinto Titolo vincendo 11 delle 21 gare in calendario, nonostante la forte opposizione della Ferrari e, nelle fasi finali, della Red Bull. In un’intervista ad Autosport/Motorsport.com, Brawn ha sottolineato il giro della pole eccezionale a Singapore, nella gara in cui la Mercedes sulla carta doveva essere il terzo team, ma lui ha dominato qualifiche e gara.
“A volte un pilota trova le prestazioni che non ti aspetti. Ci sono state un paio di occasioni, specie in qualifica, in cui Lewis l’ha fatto. Ha semplicemente tolto il fiato a chi lo guardava. Cose inpsiegabili e non capisci da dove arrivi la prestazione. Tutti pensano di sapere quale sia il riferimento e d’improvviso il pilota fa qualcosa che lo sposta. Ho avuto la fortuna di vederlo in Michael Schumacher. L’abbiamo visto in Ayrton Senna. E quest’anno con Lewis è successo un paio di volte. Cose che ricordi specie se sei un ingegnere, perché non ti spieghi da dove siano uscite. E’ come se avessero raggiunto un livello surreale ed è sempre molto speciale quando vedi un pilota che lo fa“.
Cinque piloti hanno vinto nel 2018, con Sebastian Vettel in lotta per il Titolo con la Ferrari, prima di commettere quegli errori che l’hanno portato a chiudere di nuovo al secondo posto. Grandi lodi ha raccolto il pilota della Red Bull Max Verstappen per le prestazioni nella seconda parte della stagione, in cui è stato il rivale più consistente di Hamilton. E Brawn si è detto soddisfatto di una stagione divertente e ricca d’azione, anche se ribadisce che la sua prima preoccupazione è proprio lo stato di competitività della F1: “Abbiamo avuto una stagione molto eccitante, con grandi battaglie in pista. E abbiamo avuto una prestazione eccezionale da parte di Lewis: la costanza che ha mostrato per tutto l’anno, non ha commesso errori, è stato relativamente paziente anche quando forse non aveva la macchina migliore. Quindi un grande anno. Il mio unico dubbio è che abbiamo ancora sei monoposto che dominano e 14 troppo staccate. Dobbiamo continuare a lavorare perché le performance siano distribuite in modo più uniforme su tutta la griglia“.
Redazione MotoriNoLimits