Partito dalla pole, non ha mai ceduto il comando della sua gara di casa, togliendosi pure la soddisfazione di riprendersi la testa del Campionato, togliendola al compagno di squadra Lewis Hamilton, che non ha mandato giù lo “scherzetto” di ieri in qualifica e tantomeno ha incassato bene il secondo posto di oggi.
Nico Rosberg ha bissato il successo del 2013 in una gara partita senza problemi, con il tedesco che ha allungato dalla pole seguito dall’inglese, che non ha potuto far altro che accordarsi alla Ste Devote. Subito, però, una neutralizzazione con la SC, quando la Force India di Sergio Perez è finita contro le barriere all’uscita del Mirabeau dopo una collisione con la McLaren di Jenson Button.
Alla ripartenza, Rosberg ha tenuto dietro Hamilton, che ha visto svanire definitivamente ogni chance di agganciare e passare il compagno di squadra quando è uscita la seconda Safety Car, dopo un impatto violento contro le barriere della Sauber di Adrian Sutil, nel giro 25, all’uscita del tunnel. Fino a quel momento, l’inglese contava infatti che il team lo richiamasse prima di Rosberg per il pitstop e non l’ha mandata a dire via radio ai suoi: “Ma perché non mi avete fatto fermare un giro prima?”. Tutti o quasi i piloti hanno infatti approfittato della SC per effettuare (anticipatamente) il pitstop, inclusi i due della Mercedes, con Rosberg primo a rientrare e Hamilton costretto a rallentare per rientrare ai box ed effettuare il suo cambio.
Alla ripartenza, Rosberg ha mantenuto il comando e ha guidato senza problemi fino alla bandiera a scacchi, con l’unico timore dei consumi eccessivi di carburante nella prima parte del secondo stint. Hamilton ha praticamente seguito come un’ombra il compagno di squadra per tutti i 78 giri della gara, staccandosi solo verso la fine per un problema all’occhio sinistro.
Di nuovo sul terzo gradino del podio, dopo quello di due settimane fa in Spagna, per la RRB di Daniel Ricciardo, che negli ultimi giri ha dato l’anima per tentare di avvicinare e passare Hamilton, cosa che non gli è riuscita per soli 0,4 secondi.
Partito lento, l’australiano ha riguadagnato terreno grazie ai problemi di Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen, cui va sicuramente la palma dei più “rognati” del GP.
Dopo una bella partenza, il Campione della RBR ha segnalato una perdita di potenza subito dopola prima ripartenza. Prima della gara, il team aveva sostituito delle parti del suo Energy Recovery System, in seguito ai problemi all’ERS in qualifica, ma in gara il turbo Renault ha iniziato a perdere potenza, costringendo il tedesco a rientrare ai box. Dopo qualche intervento, Vettel è tornato in pista ma poco dopo è arrivata, fredda, la comunicazione dal team: “Please, retire the car”.
Altrettanto frustante la domenica di Raikkonen, autore di una splendida partenza dal 6° al 3° posto. Il finlandese sembrava poter concretamente pensare al primo podio dal suo ritorno in Ferrari, dopo aver passato Alonso e Ricciardo. Ma la sua gara è “saltata” per via di un contatto con la Marussia di Max Chilton durante il secondo periodo di Safety Car. Chilton stava cercando di sdoppiarsi e la collisione ha provocato una foratura alla F14 T, con il finlandese costretto a rientrare ai box e tornato in pista 12°. Giornata conclusa senza punti, quando è andato largo dopo un tentativo di sorpasso sulla McLaren di Magnussen al tornantino del Loews a una manciata di giri dalla fine.
Quarto posto invece per Alonso, che ha fatto una gara praticamente in solitario, staccato da Ricciardo e non impensierito dagli inseguitori.
Quinto posto per la Force India di Nico Hulkenberg, seguito da Button e dalla Williams di Felipe Massa (partito 16°).
Motori KO per Valtteri Bottas (Williams) e Jean-Eric Vergne (Toro Rosso), più un incidente per Esteban Gutierrez (Sauber) alla Rascasse, e quello tra Raikkonen e Magnussen, hanno permesso a Jules Bianchi di portare a casa un incredibile 8° posto per la Marussia, che diventa però 9° per via di una penalità di 5 secondi per essere partito in posizione corretta durante il periodo di Safety Car. L’8° posto viene quindi ereditato dalla Lotus di Romain Grosjean, con la zona punti chiusa dalla McLaren di Magnussen.
Barbara Premoli
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