Ad Auto e Moto d’Epoca di Padova, sullo stand curato dal Centro Documentazione Storica Citroën, sono esposti due modelli di Méhari per celebrare i suoi 50 anni: una verde Tibesti e una arancio Kirghiz.
La prima è targata NA K14314 ed è la vettura appartenuta a Giancarlo Siani, il giovane giornalista ucciso dalla camorra a Napoli per le sue inchieste sul rapporto tra criminalità organizzata e politica. Questa vettura resta ancora oggi un simbolo di coerenza ed onestà. La seconda, nella tinta arancio, è una vettura di serie, fresca di restauro, e rappresenta l’altro aspetto della storia narrata sullo stand: quella di una vettura sbarazzina, allegra, supercolorata, simbolo della gioia di vivere di generazioni di giovani che hanno visto e che ancora vedono in lei il mezzo ideale per lo svago ed il divertimento. Tra l’altro, queste ultime sono poi le medesime ragioni che spinsero lo stesso Giancarlo Siani a scegliere la spiaggina di Citroën come sua unica vettura per lavoro e divertimento.
Maggio 1968. Un’intera generazione calca il pavé parigino e chiede più libertà, mentre Citroën presenta un innovativo modello per il tempo libero: la Méhari, cabriolet originale, costruita sulla piattaforma della Dyane 6, definita come oggetto mobile non identificato sulle strade dell’epoca. Il suo aspetto fresco, disinvolto e senza pretese, stupisce e sconvolge i codici delle cabriolet tradizionali. Pensata da Roland de La Poype, un eccentrico industriale francese che nel secondo dopoguerra ha rivoluzionato il panorama europeo con le sue creazioni in plastica, la Méhari dimostra subito le sue caratteristiche di vettura multiuso e trasformista, adatta a diversi utilizzi, capace di portare un gruppo di giovani in spiaggia o quattrocento chilogrammi di materiale all’interno di un cantiere!
Versatile, pratica ed economica, la Citroën Méhari è la compagna ideale per le gite al mare, grazie all’ingegnosa carrozzeria in plastica ABS, che la rende leggera (525 kg), insensibile alla corrosione e totalmente lavabile con un getto d’acqua. Fuori dagli schemi, ma decisamente conviviale e ottimistica, modulabile a piacimento e dai colori pop, questa piccola Citroën diventa immediatamente un successo popolare. Spinta da un motore a due cilindri contrapposti, raffreddato ad aria, analogo a quello delle Citroën Dyane6 e 2CV 6, la Méhari viaggia sul filo dei cento all’ora e percorre mediamente venti chilometri con un litro di benzina.
Spaziosa e facile da guidare, è l’auto trasformista per eccellenza, capace di diventare in pochi minuti berlina, pick-up o cabriolet, montando o smontando la sua capote modulare che permette di viaggiare anche con il solo tetto, lasciando liberi i tre lati attorno al parabrezza. Costruita in quasi 150.000 esemplari per circa 20 anni, la Méhari ha fatto in tempo a stupire il mondo presentandosi anche in versione a trazione integrale. Le Méhari 4×4 hanno servito l’esercito francese in versione paracadutabile e la Gendarmerie come vetture di collegamento; dieci di loro si sono rivelate preziose auto mediche nella celebre Parigi-Dakar. La piccola Citroën di plastica che ha mutuato il suo nome da una razza di dromedari, ha dimostrato di essere un’autentica nave dei deserti!
Simbolo di libertà e di uno stile di vita semplice e spensierato, la Citroën Méhari è diventata rapidamente un fenomeno sociale. Vanta anche una grande carriera cinematografica, (con la popolarissima serie «I Gendarmi di Saint-Tropez» con Louis de Funès), e avventure sulle strade del mondo (come il Raid Liegi-Dakar-Liegi nel 1969 o il Raid Parigi-Kabul-Parigi nel 1970).
Per celebrare i 50 anni della Méhari, presso lo stand ACI – ACI Storico, sono stati presentati due volumi dedicati a due diverse interpretazioni della medesima storia: “NA K14314” di Paolo Miggiano, racconta la storia della Méhari di Giancarlo Siani e del suo viaggio, terminato il 23 settembre del 1985 con l’omicidio del giornalista e ripartito, non a caso, il 23 settembre 2013 da Napoli e che ha portato questo simbolo di libertà e coerenza prima a Roma, nei palazzi delle istituzioni, tra Camera e Senato, poi su fino al Parlamento Europeo, a Bruxelles, dove lo stesso Martin Schulz, suo presidente, ha voluto sedersi simbolicamente al volante per affermare l’importanza dei valori di cui la Méhari di Giancarlo Siani è portavoce.
“CITROËN MEHARI, la francese avventurosa”, curato dal Centro Documentazione Storica Citroën, ripercorre i vent’anni di produzione della spiaggina Citroën, riportando testimonianze, curiosità e documenti legati all’avventura del piccolo “cammello di plastica” del Double Chevron, dalla storia del suo creatore, Roland de La Poype, eclettico inventore ed eroe di guerra francese, sino alle versioni speciali a due e quattro ruote motrici che hanno dimostrato come, grazie a idee geniali e tanta fantasia, si possa arrivare facilmente in capo al mondo.
Redazione MotoriNoLimits