Maurizio Arrivabene ha dichiarato che è stata sua la decisione di licenziare Kimi Raikkonen. Finora era opinione comune e diffusa che il cambio Raikkonen-Leclerc per il 2019 fosse stata una scelta dell’ex-presidente Sergio Marchionne, fatta prima della sua scomparsa lo scorso luglio. Ma il boss della Scuderia ha detto a Sky: “E’ stata una mia decisione, con l’ok del nuovo management, Louis Camilleri e John Elkann. Hanno capito la logica dietro la decisione, ma sono stato io a prenderla. Non è stato facile comunicare la notizia a Raikkonen: per me lui è anche un amico, quindi potete immaginare quando sia stata dura dirglielo. I piloti sono esseri umani come me, ma in situazioni del genere sono trattati da professionisti“.
Quello che non capiamo è perché i professionisti non meritino di essere trattati come esseri umani, strana questa sottolineatura fatta da Arrivabene. E fa sorridere, ma nemmeno tanto, il suo voler sottolineare quanto sia amico di Kimi Raikkonen: immaginate gli fosse stato sulle scatole o indifferente peggio ancora nemico! Non ci sarà alcun legame, anche perché il 39enne finlandese è sempre stato un professionista vero, ma se così stessero le cose si inizia a capire la tanto discussa partenza di Monza, con conseguente contatto tra Vettel e Hamilton in cui il ferrarista ha avuto la peggio. Nei suoi panni, dopo aver avuto la notizia del licenziamento da un “amico”, voi avreste reso la vita facile al compagno di squadra o sareste partiti da campioni come ha fatto anche ad Austin la scorsa settimana? Dite la verità… Ah, mancano ancora tre gare e siamo certi che Raikkonen se le godrà fino alla fine. A testa alta. Poi continuerà allo stesso modo, con la stessa serietà e lo stesso impegno in Sauber.
Barbara Premoli