Scrivo queste righe a Maurizio Arrivabene non solo perché è il protagonista di una serie di pensieri rilasciati ad Austin sul futuro della F1, ma anche perché è ormai tra i pochi nel paddock che hanno vissuto il passato del nostro amato sport e si trova ora nel presente di un movimento che guarda al futuro. Lo dico a cuore aperto da grande appassionato. Quando ho letto le dichiarazioni di Arrivabene che indica nella Playstation il problema della F1 attuale nell’attirare nuovi e giovani appassionati, mi si sono sgonfiate le gonadi.
C’è questa esasperata e affannata rincorsa alla nuove generazioni che sinceramente non capisco e anzi mi fa paura per quello che può portare in fatto di regolamenti tecnici e sportivi futuri. Ma, di grazia, quando io ero piccolo chi cavolo mi ha fatto appassionare a questo sport? Certo è vero che c’erano meno distrazioni. Non i cellulari, non i videogiochi, non i rapper che sputano ansie di vivere inesistenti, non gli youtubers. Però io mi sono appassionato a questo sport perché vedevo e leggevo ovunque di questo sport. E, una volta visto, cavolo lo volevo rivedere perché mi appassionavano le auto, i piloti, le storie di team sia top che minori.
Oggi ma chi cavolo vede più la Formula 1 in TV? Se un bimbo non ha una famiglia che può permettersi l’abbonamento alla pay tv, quando mai vedrà una gara! E diciamocelo qua tra noi… la differita potete anche risparmiarvela. Una gara di cui si sa già l’esito (dai social gratuiti che tutti ormai utilizzano) è entusiasmante come un film porno di Rocco Siffredi coperto dai pixel. Ma ci rendiamo conto che, Monza a parte, siamo a fine ottobre e per la prima volta quest’anno si vedrà domenica una gara in diretta? Quando avevo qualche anno in meno le gare si vedevano sulla Rai. Su TMC. Ne parlavano alla domenica su Grand Prix. Ne parlava Renato Ronco su Crono tempo di motori.
Come puoi, Arrivabene, dire che state lavorando troppo per tenervi l’audience che sta invecchiando sempre di più! Invece di ringraziarci, noi fedeli appassionati di lunga data, siamo anche il problema. Ah grazie! No mi dispiace. Noi vecchi appassionati non ci prendete per i fondelli. Abbiamo visto la vera F1 e sappiamo cosa vorremmo vedere in gara. A noi non ci comprate con un fanboost, o una serie di led sull’Halo, o con un’intervista sotto al podio.
Noi vogliamo una F1 dove il pilota alla domenica sia in griglia per i meriti che ha. Non che parta dal fondo perché ha rotto un cambio o un motore. Levate i punti al campionato costruttori piuttosto. E’ cosi difficile? Per quale motivo io la domenica dovrei avere voglia di prendere un biglietto se so già dal giovedì (o anche dalla gara prima, pensate l’assurdità) che il pilota o team che supporto partirà dal fondo solo perché esiste un regolamento sportivo assurdo in caso di rotture meccaniche? Perché ai piloti non viene concesso di lavorare sempre sugli assetti? Asciutto, pioggia, prima e dopo le qualifiche. Un secondo prima della partenza. Perchè mi chiedo, nel mondiale di velocità che è la F1, motori e cambi devono durare di più di quelli usati in un mondiale endurance? Perché un pilota non può fare la sua gara e difendersi invece di soccombere a quello dietro che tutto tranquillo apre il DRS e passa senza fare fatica?
Ma vi immaginate che danni avreste fatto alla F1 se vi foste preoccupati di attirare nuove generazioni alterando le gare con elementi artificiali come il DRS a gran premi entrati nella storia come Jarama ’81 o Digione ’79? Solo per cosa? Perché i bimbiminkia sui social si lamentano che si annoiano e non vedono sorpassi? Guardate che questi si annoiano anche a guardare un video di gattini su Youtube!
Basta con queste gomme cervellotiche. Basta imporre a un pilota di dover usare due mescole. Ognuno usi quella che più si confà alla sua guida e monoposto.
Basta con regolamenti sportivi assurdi che guardano al millimetro un movimento di volante o un microsettore di una bandiera gialla o rossa che sia.
Basta con queste piste che sembrano aeroporti dove anche se esci non paghi il conto. Lo so che mantenere il carrozzone costa e una macchina fuori pista è una grossa perdita. Specialmente per le TV, visti i pochi team presenti in griglia. Ma vogliamo tornare a dividere i campioni dai piloti normali oppure no?
Basta con questi piloti fermi ai box per la pioggia.
Basta con questa volontà di voler regolamentare tutto e tutti. Di voler standardizzare parti.
Apriamo a motori diversi. Materiali diversi. Forme diverse. Quando cavolo potrà una futura generazione pensare di vedere auto come la Tyrrell 6 ruote se ormai è tutto standardizzato? Il sogno dove sta?
Basta con il voler far credere che la F1 debba essere uno sport comunista dove tutti hanno il diritto di vincere. Cazzate. Vince chi investe di più, spende meglio i soldi, lavora meglio e ha gli uomini migliori. E’ sempre stato così e così dovrà essere. Certo che se poi non c’è diversità tecnica e un motore deve durare un anno è logico che spariscono i problemi meccanici che una volta portavano a risultati incredibili… E pensiamo che prendevano punti solo primi sei. Ora si dà il contentino a tutti. Specchio proprio della società moderna.
Basta con tutte queste gare ogni domenica. La F1 deve essere un evento atteso e bramato. Non una cosa che sai che c’è ogni domenica come il campionato di calcio. Puoi perdere una gara che tanto sai che la domenica successiva ce n’è subito un’altra. Una volta non era cosi, poche gare, ben distribuite e si rimandavano le uscite domenicali.
Devo continuare? Di carne al fuoco ce n’è tantissima mi pare. Se poi la risposta ai problemi della F1 è: “Colpa della Playstation”, “Colpa dei vecchi tifosi”, allora non solo vi meritate di non avere nuovi appassionati, ma di perdere anche tutti noi di vecchia data che ci stiamo stufando di essere presi sempre a cattivo esempio come matusa che sbuffano. Passatisti mai contenti di nulla. Noi, ripeto, abbiamo visto la vera F1, e ci lamentiamo perché sappiamo cosa abbiamo perso. Possibile che Arrivabene non se lo ricordi?
Noi siamo qua pronti a parlarne seriamente. Ma non come fatto qualche anno fa dalla FOTA con l’incontro coi tifosi dove le domande erano scelte. Non con ridicoli sondaggi online. Siamo qua pronti a parlarne seriamente. E voi?