Sono passate un paio d’ore dalla fine delle qualifiche del GP del Giappone ma non riusciamo a capacitarcene. Le vediamo ancora le due Ferrari in pitlane davanti al semaforo, pronte a uscire per il Q3 con le intermedie, tutti gli altri otto sulle slick. E’ il momento di dare il tutto per tutto, mancano cinque GP e il campionato 2018 sarà archiviato e cosa fanno gli uomini al muretto? Forse piove, mettiamo le intermedie. Ma perché non le full wet, intanto che ci siamo? Dai, esageriamo, famolo strano, come diceva Verdone, noi le previsioni le abbiamo giuste, ci ha telefonato Giuliacci, gli altri sono tutti fessi. Vista la situazione in quel momento, con pochi goccioloni, una scelta fuori da ogni logica. Perché non puoi pensare “Se piove li frego tutti“. E se non piove, come è successo? Mi frego da solo, faccio harakiri, autogoal, mi taglio fuori definitivamente dalla lotta.
Nessuno vuole sostituirsi ad Arrivabene e ai suoi uomini, cui va il massimo rispetto, e poi abbiamo già abbastanza lavoro da fare, al loro ci pensino loro, che sono profumatamente pagati per farlo. Ma quando ti stai giocando tutto non si può ragionare come la sciura Maria che con un sole che spacca le pietre va dal parrucchiere e si mette l’ombrellino in borsa perché metti che piove e mi rovino la piega! Poi ci si prende dei nostalgici, ma signori, dove sono i cavalieri del rischio di cui parlava Enzo Ferrari? Quelli che giravano avvolti in nuvole d’acqua con gomme che erano distanti secoli dalla tecnologia Pirelli? Dove sono i signori della pioggia, ma la pioggia vera? Noi abbiamo un’immagine in testa in questo momento: Ayrton Senna che ride dopo aver visto queste qualifiche, che sono l’immagine esatta di una F1 che non esiste più. E accanto ad Ayrton vediamo Sergio Marchionne che smadonna e tira pugni, perché non è questa la filosofia che deve muovere non una squadra qualsiasi ma la Ferrari, una squadra in lotta per il Titolo con un pilota quattro volte Campione del Mondo. Uno che dovrebbe puntare i piedi e dire: “Col cavolo che monto le intermedie, esco e spacco il mondo e se non mi montate le slick scendo e vi gonfio!”.
Non si sa come andrà domani, tutto è apertissimo, ma la mossa di oggi è da Tapiro nemmeno d’oro, ma di platino. Un altro che se la ride (oltre a Lewis Hamilton e alla Mercedes, ovviamente) di nascosto nel box, è sicuramente Kimi Raikkonen: lui, l’inutile, il bollito, quello finito, senza motivazione, quello che “diamogli soldi e spostiamolo alla Sauber per due anni”. Chi non risica non rosica, ma qui a Suzuka oggi c’è tanto su cui rosicare. E c’è da picchiare la testa sul muretto talmente forte da far spegnere i monitor. Perché sono la Ferrari e Vettel è 9°, dietro le due Toro Rosso motorizzate Honda. Quindi domani fate in modo che la sciura Maria non sia in circolazione… con le scelte conservative e coi “se pioveva però la azzeccavamo” non si vincono gare e nemmeno campionati.
Barbara Premoli