Prima fila Mercedes nel GP di Russia, con Valtteri Bottas che con il tempo di 1.31.387 ha conquistato la pole davanti al compagno di squadra di squadra Lewis Hamilton.
Il finlandese ha fatto subito il miglior tempo nel primo run in Q3, 1.31.528, poi migliorato nel secondo, grazie al quale ha portato a casa la sesta pole in carriera e la seconda della stagione, la nona per la Mercedes contro le 6 della Ferrari nel 2018. Nell’ultimo tentativo sembrava che Lewis Hamilton potesse tentare di strappare la pole provvisoria ma ha commesso un errore andando largo alla curva 7 e dovendo abortire il giro, mentre Bottas non solo ha mantenuto i nervi saldi ma ha anche abbassato ulteriormente il record sul giro.
In casa Ferrari Sebastian Vettel ha chiuso 3° a oltre mezzo secondo dal leader, con Kimi Raikkonen 4°. “Best of the rest” Kevin Magnussen sulla prima delle Haas, seguito dalla Force India di Esteban Ocon, dalla Sauber di Charles Leclerc, da Sergio Perez, Romain Grosjean e Marcus Ericsson a chiudere la top 10.
Qualifiche segnate da una cosa che onestamente non ci è piaciuta: come si sa Red Bull, Toro Rosso e Fernando Alonso partiranno a fondo griglia per la sostituzione di componenti della power unit. Ma Verstappen e Ricciardo, dopo il Q1 non sono tornati in pista per il Q2, per risparmiare il motore. Ma signori, che Formula 1 è questa? Anche se poi sarebbero stati arretrati, perché non scendere in pista? In questo modo si privano gli spettatori (paganti, in tribuna o davanti alla TV) di spettacolo e poi un minimo di orgoglio… arrivare comunque davanti alle Ferrari, come durante le libere, non sarebbe stata una soddisfazione e una prova di forza? No, meglio rinchiudersi nel box. Questione di rispetto, per se stessi e per gli altri, inclusi gli avversari. In mezzo a tante proposte assurde e ridicole, Liberty Media e FIA dovrebbe pensare a introdurre una regola per cui tutti devono comunque scendere in pista e girare. Lavorare. Perché questo è il loro lavoro. E li paghiamo per questo.
Barbara Premoli