Dici GP del Belgio e gli albi d’oro ti parlano di tre circuiti: Nivelles, a sud di Bruxelles; Zolder, a nord-est vicino ad Hasselt e alla città universitaria di Lovanio; e Spa-Francorchamps. Ma i primi due tracciati hanno ospitato in totale 12 delle 63 edizioni del GP belga: ecco quindi perché l’associazione fra la gara che quest’anno dà vita al 13° atto del Mondiale F1 e il circuito di Spa è assolutamente inevitabile. Spa che prende il nome delle omonime strutture di riposo e relax alla ricerca della salute. Salus per aquam, come dicevano già gli antichi romani che in quelle terre di frontiera contro i barbari esportarono il concetto delle terme romane. E questa sensazione di benessere e di riposo si estende alle colline e alle conifere che ospitano il circuito, a pochi chilometri da Liegi e dal confine con Germania e Lussermburgo. Ma in pista, a Spa, c’è ben poco da riposarsi.
Quest’anno Spa-Francorchamps proporrà nuovamente qualcosa di importante a livello di abbassamento dei tempi sul giro. Ormai il quadro tecnico è chiaro: la nuova aerodinamica delle monoposto e i pneumatici assicurano un tale aumento delle velocità in curva che i tempi si sono finora abbassati moltissimo. Sulle Ardenne, con le tante curve, salite e discese, il cronometro potrebbe dire qualcosa di notevole. E come nei 12 precedenti GP del 2018, anche qui i pneumatici Pirelli ci metteranno del loro. A Spa, circuito vietato ai non-campioni, anche alle gomme è logico chiedere qualcosa di speciale…
Michael, last year it was a true honour to equal your all-time Pole Position record of 68. Words can never describe what it felt like to reach an achievement of an all-time inspiration and hero. I pray for you and your family all the time. Keep fighting, Michael 🙏🏾 #Hero @F1 pic.twitter.com/S3wCZG3fnA
— Lewis Hamilton (@LewisHamilton) 25 agosto 2018