A ripensare cosa è stata la stagione 1976 per la F1 e a confrontarla con la pochezza di storie umane e tecniche dei giorni nostri, vien voglia di prendere una DeLorean e fare un salto nel passato. E’ stata la stagione di svolta e di conferma di popolarità a livello globale per la F1. C’è un prima 1976 e un post 1976. Ci sarebbe da scrivere un’enciclopedia e forse ancora non basterebbe. Nella calura ferragostana volevo soffermarmi e analizzare un fatto che, visto con gli occhi dei giorni nostri, fa ancora sorridere ma nascondeva in realtà un’altra rivoluzione per il nostro amato sport.
John Surtees presenta a inizio anno la nuova monoposto TS19 con una verginea e immacolata livrea bianca ma per la corsa dei campioni di marzo ha in serbo uno sponsor che farà parlare molto e sarà il cavallo di troia per i futuri rapporti tra sponsor e TV. Sì, perché il grande John, per la gara di Brands Hatch, si presenta con Alan Jones e lo sponsor di profilattici Durex in bella vista sulle fiancate e sul musetto avvolgente della sua vettura.
Apriti cielo. La BBC alla vista di uno sponsor sessualmente esplicito si rifiuta di mandare in onda il GP e dopo la prima sessione di prove libere toglie tutte le proprie telecamere dal circuito. Questo gesto moralista e puritano in realtà aveva ben poco a che fare con lo sponsor esplicito che non poteva entrare nelle case degli appassionati d’oltreManica. Vi erano infatti lotte economiche tra l’unione delle trasmissioni radio-televisive che pretendeva per sé gli sponsor e non volevano finissero invece sulle livree delle vetture.
Nel lontano 1968 era stato infatti firmato un accordo che limitava gli sponsor a zone ben definite delle vetture, indicandone anche la grandezza. Invece a Brands Hatch la mega scritta Durex sul musetto della Surtees andava contro questo accordo. Stessa cosa valeva anche per ELF e Marlboro. La BBC quindi chiedeva che questo accordo fosse rispettato. La Durex nel suo piccolo sembrava aver raggiunto un compromesso con l’emittente televisiva ma ELF con Tyrrell e Marlboro con McLaren non indietreggiarono. Questi due grossi marchi diedero quindi la forza a Surtess di non levare o diminuire l’esposizione del proprio sponsor.
Le TV avevano annusato la potenzialità dell’esposizione degli sponsor sulle vetture di F1 e non volevano perdere introiti pubblicitari con cui finanziare le riprese video e le trasmissioni dei GP. Cercarono quindi di boicottare la messa in onda dei GP sperando che gli sponsor abbandonassero l’idea di esporsi sempre più su vetture o cartelloni pubblicitari lungo la pista. La questione morale era quindi solo un pretesto. Anche perché vi erano marchi di sigarette e bevande alcoliche che potevano creare in futuro simili ripensamenti etici. Quel GP di Brand Hatch è da ricordare proprio per questo motivo, per l’inizio della lunga lotta economica tra team, Federazione e TV, per i diritti economici commerciali.
Il GP di Brands Hatch corso in pista invece si rivelò poi altrettanto felice per Surtees, con la sua vettura che comandò gran parte della gara, arrivando poi al secondo posto dietro alla McLaren di James Hunt. Fu però l’unico momento di vera gioia della stagione. La cosa buffa è che proprio il fatto di non essere stato trasmesso in TV, rende vivissimo ancora oggi il ricordo di quel gran premio e della Durex che si fece più pubblicità non essendo in realtà affatto vista.
Riccardo Turcato