Vincere al debutto la 24 Ore di Le Mans è un sogno che per il due volte campione del mondo di F1 Fernando Alonso è diventato realtà e il suo entusiasmo è comprensibilmente alle stelle, ma seguire sugli schermi TV il suo compagno di squadra Kazuki Nakajima passare per primo sotto la bandiera a scacchi al volante della loro Toyota #8 è stato un grande stress. “E stato incredibile. Sappiamo quanto sia importante e iconica Le Mans nel mondo del motorsport e come team abbiamo raggiunto un risultato speciale. Ogni istante mi ha ricordato quanto sia lunga e dura questa gara, può succedere qualunque cosa, quindi abbiamo cercato di fare la nostra gara e stare calmi. Fortunatamente è andato tutto bene. La gara è stata impegnativa perché le due macchine erano molto vicine, a un minuto dopo 23 ore, quindi è stata una bella competitizione ma corretta e molto sportiva. Volevamo una doppietta ed è arrivata, quindi sono molto felice. E’ un peccato che si corra una volta all’anno: dovrebbero organizzare una 24 Ore di Le Mans ogni due o tre settimane!“.
Hai vinto alla tua prima Le Mans: come ti senti?
“E’ una sensazione incredibile! Sono ancora un po’ sotto choc… In questo istante preciso,è difficile esprimere delle emozioni, prima di tutto perché sei stanco. Poi sei talmente concentrato sulla corsa che è difficile realizzare quello che hai fatto. Guardare l’ultima mezz’ora dell’ultimo stint di Kazuki in TV è stato molto stressante. Non sapevo se guardare, dormire o seguire la MotoGP che trasmettevano nello stesso momento alla TV! Ho l’abitudine di stare in macchina, di controllare il ritmo e il rischio. Guardare la TV è stato stressante, ma la sensazione dopo la vittoria è incredibile. L’adrenlaina che abbiamo adesso, queste emozioni, superano fatica e stress. Sono molto fiero dei miei compagni di squadra e del mio team. E’ un successo incredibile vincere a Le Mans, fare la doppietta senza avere alcun problema su nessuna delle due vetture per tutta la gara. La preparazione è stata perfetta e anche l’esecuzione”.
Raccontaci dello stint di notte, quando ci sei sembrato particolarmente a tuo agio
“Ho trovato in fretta un buon ritmo e ho anche avuto un po’ di fortuna nel traffico, sono riuscito a superare dei doppiati nei punti giusti. E’ stato un buono stint. Le condizioni un po’ fresche sembrano più adatte al mio stile di guida. Per il resto, ho cercato di dare il massimo fino alla fine”.
E adesso il tuo obiettivo è il campionato?
“Siamo in testa al campionato dopo le vittorie a Spa e qui. Non è un segreto che essere campione del mondo di endurance è stato uno dei miei obiettivi quando sono entrato nel WEC. Non corro solo le 24 Ore di Le Mans ma tutta la stagione, perché voglio lottare per il campionato. Vedremo se ci riuscirò. Ma in ogni caso abbiamo cominciato bene!”.
Ti rivedremo presto alla 500 Miglia di Indianapolis ?
“Ci sono andato lo scorso anno senza obiettivi particolari. Sono stato in testa alla corsa, ero vicino alla vittoria, ma abbiamo mancato l’opportunità [ritiro per cedimento motore a 21 giri dalla fine, ndr]. Anche qui eravamo al comando e avevo paura di sfiorare ancora il risultato, ma ce l’abbiamo fatta. L’IndyCar è un elemento della Triple Crown e l’idea di cercare di conquistarla e di vedere se puoi essere un pilota ancora migliore e più completo è molto attraente. In F1, dipendi dalle prestazioni del tuo team: se è primo, sarai primo o secondo, se è terzo sarai quinto o sesto. Per essere un pilota migliore, più completo, devi vincere in campionati differenti, contro gli specialisti di queste Serie. Battere gli specialisti degli ovali, in IndyCar, o qui quelli dell’endurance, che conoscono tutti i segreti, venire qui e riuscire a stare al loro livello è un obiettivo che mi tenta molto“.
Barbara Premoli