Mix di strategie pneumatici nel GP del Canada, con tre team diversi sul podio e due approcci differenti in fatto di scelta gomme. Il vincitore Sebastian Vettel e Valtteri Bottas, giunto 2°, sono partiti sulle ultrasoft e poi sono passati praticamente insieme alle supersoft. I due piloti Red Bull, terzo e quarto al traguardo, hanno scelto la strada opposta, con un primo stint più breve sulle hypersoft e poi le supersoft fino al traguardo. Nelle battaglie con i diretti rivali, il momento dei pitstop è stato un altro fattore determinante, con molti piloti che hanno tentato un undercut, riuscito per esempio a Ricciardo su Hamilton. Il pilota della Haas Romain Grosjean, partito ultimo dopo un problema al motore in qualifica, ha completato un primo stint molto lungo sulle ultrasoft, 48 giri, prima di montare le supersoft e terminare appena fuori dalla zona punti.
MARIO ISOLA – HEAD OF CAR RACING: “La strategia è stata dettata dalle qualifiche, con la safety car a inizio gara che ha garantito una sola sosta, per via anche del basso consumo e degrado visti su questa pista. Tutte e tre le mescole nominate sono state usate ampiamente in gara, con diverse scelte strategiche. Diversi piloti, tra cui quello della Red Bull Daniel Ricciardo e quello della Haas Romain Grosjean sono riusciti a sfruttare la strategia per rimontare dalle loro posizioni in griglia. Il campionato diventa quindi ancora più interessante, anche perché adesso la prossima tappa sarà la location completamente nuova del Paul Ricard, in Francia“.
Pirelli aveva previsto che quella su una sola sosta fosse sulla carta la strategia più veloce, come si è verificato. Vetel ha fatto il suo unico pitstop nel giro 37, dalle ultrasoft alle supersoft, dopo aver costruito un vantaggio sufficiente per non perdere il comando della gara.
Barbara Premoli