E’ stato uno degli episodi decisivi del GP di Cina, il contatto in fase di sorpasso tra Max Verstappen e Sebastian Vettel nel giro 44, che ha fatto scivolare il pilota della Red Bull in 5° posizione e il ferrarista in 7° (risultato finale in gara 8°), con penalità di 10 secondi inflitta dai commissari all’olandese per aver causato la collisione. Penalità su cui ci sarebbe da discutere: non mettiamo in dubbio il fatto che la meritasse, né condividiamo il coro di quelli che da ieri lo vorrebbero alla gogna o peggio, ma perché far scontare i 10 secondi a fine gara? Se Verstappen avesse dovuto rientrare subito ai box, quei secondi si sarebbero aggiunti a quelli per percorrere la pitlane e quindi non ci sarebbe stata la beffa finale di vederlo 5° in classifica, tre posizioni davanti a Vettel, vittima dell’errore e che ne esce quindi “cornuto e mazziato”, passateci l’espressione ma calza a pennello. Forse il regolamento andrebbe rivisto… Di positivo c’è che a fine gara Max è andato subito da Sebastian che, da persona civile e sensata quale è, gli ha parlato, l’ha ascoltato e ha accettato le scuse – Valentino Rossi e il suo clan dovrebbero prendere lezioni su come ci si comporta… Vettel non ha 39 anni ma anche ieri ha dimostrato grande maturità e lucidità e la sua frase “Ho apprezzato il fatto che sia venuto da me subito perché questo è il modo di risolvere casi simili, faccia a faccia” dice tutto. Ecco le loro dichiarazioni a fine gara.
Max Verstappen: “Non il risultato che volevo. Ho cercato di passare Lewis all’esterno ma c’era troppo marble e sono andato un po’ largo, un peccato, ero in una buona posizione ma poi ne ho persa una nei confronti di Danie. La gara era ancora aperta, con la possibilità di arrivare primo e secondo, ma purtroppo ho commessodegli errori. Seb stava lottando un po’ coi pneumatici, quindi sapevo di avere un’opportunità, ho cercato di passarlo all’interno ma ho bloccato il posteriore e ho finito per colpirlo. Ovviamente la colpa è mia, ma è facile dire poi ‘avrei dovuto aspettare’. Probabilmente sarebbe stata la cosa migliore, ma purtroppo è successo. Non sono cose che mi piacciono, ovviamente, ma questo significa che debba calmarmi? Non credo. Sono solo cose che possono succedere in gara. Adessodevo analizzare tutto e tornare più forte per la prossima gara. Sono deluso e dispiaciuto, anche per il team che oggi ha fatto tutto alla perfezione, avevamo una grande strategia e la macchina andava benissimo”.
Sebastian Vettel: “Sono stato fortunato a finire la gara. Dopo un incidente come quello che ho avuto, credo che avremmo anche potuto restare fermi in pista. La fortuna sta nel fatto che la macchina ha potuto proseguire, anche se totalmente sbilanciata. Era chiaro che la Red Bull andasse più veloce, e credo che fosse inutile resistere più di tanto, visto come Daniel si stava avvicinando da dietro; poi lo stesso è accaduto con Max. Gli ho concesso spazio nel caso in cui avesse bloccato un po’ le gomme, ma ha perso la macchina completamente e a quel punto c’è stata la collisione. Credo che abbia capito di aver sbagliato. Siamo stati entrambi fortunati a poter proseguire, ma poteva anche evitare quella manovra. Ho apprezzato il fatto che sia venuto da me subito perché questo è il modo di risolvere casi simili, faccia a faccia. Ma, ovviamente, questo non è il risultato che avremmo voluto.”
Visto, Valentino, come ci si comporta tra sportivi e tra uomini maturi? Si accetta il confronto, non si manda Uccio a sbarrare la porta del box a Marquez, non si grida al mostro innescando poi violenza e odio tra i tifosi. Anche Vettel ieri ha perso parecchio ma non ha sbraitato ai quattro venti e a tutti i media “Verstappen è pericoloso e in pista con lui non vogolio più correre“, anche se avrebbe potuto benissimo farlo. Eppure proprio tu, nel 2017, dicevi che la F1 sbagliava nel voler rallentare Verstappen: che differenza c’è? In entrambi i casi si tratta di incidenti di gara, in cui chi ha sbagliato è andato a chiedere scusa. Cambia la maturità delle controparti offese.
Barbara Premoli