Dal 25 al 27 aprile si svolge nel capoluogo lombardo la terza edizione di ‘Milano AutoClassica’, il Salone dedicato all’Auto d’Epoca. Abarth, con le tre vetture esposte all’evento – la Fiat Abarth 1000 Record (1960), l’iconica Fiat Abarth 595 del 1963 e la Abarth 595 ‘50° Anniversario –, ancora una volta dimostra una grande capacità di guardare al futuro senza tradire il proprio passato. Una storia di successi che rivive ancora oggi.
A conferma della continua ricerca del “meccanicamente perfetto” tipico di tutte le vetture di Abarth, i tre esemplari sullo stand rappresentano l’essenza di un brand capace di rinnovarsi continuamente, accettando e vincendo sfide spesso ritenute impossibili.
La Fiat Abarth 1000 Record è la vettura rappresentativa della “lucida follia” di Carlo Abarth, capace e desideroso di creare sempre la vettura migliore del segmento di appartenenza. Invece la 595, oggi come ieri, rappresenta pienamente l’iconografia del brand e continua a garantire le migliori performance per una 595. Proprio queste ultime due vetture sono espressione concreta del fil rouge che lega le vetture del passato e quelle di attuale produzione: a Milano sono esposte un esemplare storico della 595 presentata al grande pubblico nel 1963 e una Abarth 595 ‘50° Anniversario’, la Limited Series ispirata proprio all’icona del brand e lanciata in anteprima al salone di Francoforte proprio nell’anno de Cinquantesimo anniversario.
Presentata nel settembre 1963 al salone dell’auto di Torino, negli anni Sessanta la 595 si rivelò un immediato successo grazie alle straordinarie performance, inusuali per una vettura così piccola, diventando ‘icona’ del brand. E’ la vettura che più rappresenta l’essenza del marchio: ‘size’ (è la più piccola supercar), ‘shape’(Abarth è la 595 e la 595 è Abarth: tutte le Abarth, nell’immaginario collettivo, sono bianche con la banda rossa, come la 595), ‘speed’(è una racing car dalle performance da record) e ‘spirit (non è vintage, ma storia contemporanea).
La Special Edition è una reinterpretazione moderna dell’originale, il colore, i loghi storici del marchio e le grafiche originali “Fiat Abarth 595 “, tutti realizzati a mano dai migliori artisti della customizzazione nelle Officine Abarth di Torino, conferiscono alla vettura distintività e carattere, trasformandola in ”icona contemporanea”. Un tributo all’originale realizzato con l’esclusività e la cura dei dettagli tipiche delle Officine Abarth. La verniciatura, bianco tristrato opaco – rielaborazione contemporanea di quella del 1963 – e le grafiche sono garantite dai processi artigianali di lavorazione e di finitura.
L’esclusività della vettura parte dalle prestazioni, garantite dall’esperienza dei tecnici coinvolti. Il motore 1.4 T-Jet da 180n CV – abbinato a un cambio “Abarth Competizione” – fanno della Abarth 595 ‘50° Anniversario’ la 595 più potente a essere mai stata prodotta. Le performance sono garantite anche da pneumatici prestazionali montati su cerchi in lega da 17’’, con design 695 Grigio Magnesio impreziosito da un aggressivo liner rosso. Anche assetto e impianto frenante sono stati ulteriormente potenziati: dischi freno scomponibili flottanti (diametro 305 mm) con pinza fissa a quattro pistoncini, entrambi prodotti da Brembo, e ammortizzatori specifici garantiscono prestazioni in totale sicurezza. E non può certo mancare lo scarico di tipo “dual mode” a contropressione variabile “Record Monza”, capace di esaltare le performance e il “sound” del motore oltre i 3.000 giri/min. Performance is a state of mind.
‘Prestazioni da record’ è certamente la peculiarità che meglio esprime la terza vettura esposta al salone di ‘Milano AutoClassica’: una straordinaria Fiat Abarth 1000 Record (1960). La Pininfarina condusse un lungo ciclo di sperimentazioni alla galleria del vento per definire le linee di carrozzeria della nuova vettura da record che Carl Abarth desiderava per migliorare i precedenti primati nella classe H (da 501 a 750 cc). Dal 28 settembre al 1 ottobre del 1960, la nuova Fiat Abarth da record si cimentò sulla pista di Monza per raggiungere nuovi primati nella classe internazionale G (da 751 a 1100 cc). Alla guida si alternarono una decina di piloti che stabilirono in quei giorni i nuovi primati internazionali delle 12 ore, delle 2000 miglia, delle 24 ore, dei 5.000 km, delle 5.000 miglia, delle 48 ore e dei 10.000 km. La prova continuò fino al 1° ottobre quando si conseguì il record delle 72 ore. Fiat Abarth 1000 Record (1960) era dotata di un motore ‘4 cilindri da 982 cc che sviluppa una potenza massima di 108 CV a 8.000 giri/min. e lanciava la vettura alla velocità massima di 220 km/h.
Barbara Premoli