Come sappiamo il pre-Cina è stato scosso dalla decisione lampo in casa Ferrari, con le dimissioni di Stefano Domenicali. Sinceramente non pensavo arrivassero così velocemente e a questo punto della stagione. Al di là che Stefano sia un amico e una persona che stimo in particolar modo, con i suoi 23 anni a Maranello è stato un aziendalista contribuendo attivamente alla crescita del team. Per dare uno scossone a una stagione che ha mostrato diverse criticità ha voluto metterci la faccia.
Ora il testimone passa a Marco Mattiacci che dovrà risolvere non poche problematiche, anche in termini di uomini. Dovrà fare certamente un reset. Non essere mai stato coinvolto nel Mondiale di Formula 1 potrebbe agevolarlo in questa decisione, anche se la situazione non è facile, visto l’imminente weekend cinese dove nella passata stagione trionfò Fernando Alonso. Ora bisognerà vedere come tutto il team reagirà a questo cambio della guardia.
Il Circus arriva a Shanghai, su una pista di 5,451 km e un rettilineo di 1,3 km che non mette particolarmente sotto stress l’impianto frenante, anche se l’anno scorso le Pirelli avevano sofferto di un forte graining. Quest’anno la Casa italiana metterà a disposizione mescole P Zero White Medium e P Zero Yellow Soft. Tra le due mescole c’è una differenza di oltre 1 secondo, pertanto le strategie diventano importanti. Un anno fa Fernando aveva portato al successo la Ferrari con una strategia su tre soste.
Sono passati solo 15 giorni dall’ultima gara in Bahrain e non credo avremo sorprese sui vincitori. Mi aspetto ancora una bella lotta tra Hamilton e Rosberg, soprattutto se il team continuerà a lasciarli liberi. A questo punto sarà interessante capire chi si aggiudicherà il terzo gradino del podio. I pretendenti al trono saranno ancora i team motorizzati Mercedes con Force India e Williams in pole. Il bello della Formula 1 è anche vedere un team con risorse limitate, come la Force India, lottare per posizioni importanti con l’obiettivo di portare a casa più punti possibili.
Per la McLaren è una stagione di transizione visto il passaggio nel 2015 alla power unit Honda. Da tenere d’occhio ci sarà certamente la Red Bull di Vettel-Ricciardo che resta la vettura con il miglior telaio. Proprio nel tratto misto potrebbero mettersi in evidenza, per poi cedere qualcosa sul lungo rettilineo. Il tallone d’Achille resta il propulsore Renault e quei 40 CV che Horner continua a chiedere.
E ora andiamo in Cina con la speranza di vedere presto una Ferrari pronta a lottare per il secondo posto.