che invita a percorrere la tua strada e inseguire i tuoi sogni. I padri sono spesso orgogliosi se i figli seguono le loro orme, ma a volte è l’ultima cosa che vogliono – specie se quelle orme nascondono un cammino pericoloso. E spesso vale anche il contrario, dato che i figli di norma vogliono costruirsi una propria identità.
Graham e Damon Hill
I Rosberg ovviamente sono stati solo il secondo duo padre-figlio a vincere il Titolo in Formula 1. I primi furono Graham e Damon Hill: Graham ne vinse due, nel 1962 e 1968, mentre Damon lo conquistò nel 1996. Il rapporto tra Damon e suo padre fu senza dubbio complesso; ulteriormente complicato dal fatto che Graham morì molto prima che suo figlio iniziasse a correre. Ma lo fece – in moto prima di passare alle auto – e così anche Damon realizzò il sogno della vita. L’intera storia è splendidamente narrata nell’autobiografia di Damon: uno dei libri più intelligenti e provocatori che un pilota abbia mai scritto.
Benché con caratteri completamente diversi – il padre era un playboy incallito, il figlio un padre di famiglia affezionato – in un certo senso Keke e Nico hanno avuto vite parallele, entrambi hanno vinto un Titolo in Formula 1 con il team dominante prima di concludere le loro carriere. Ma Keke ha lottato per quattro stagioni dopo aver vinto il Titolo 1982, senza mai raggiungere i risultati di prima. Forse è stato uno dei motivi per cui Nico ha deciso di smettere immediatamente dopo aver vinto il campionato due anni fa ma, secondo lo stesso Nico, l’ha fatto perché aveva realizzato il suo sogno. Proprio come suo padre 34 anni prima.
Niki e Mathias Lauda
Niki ha raggiunto le vette della Formula 1, ma che dire di Mathias Lauda? Il cognome Lauda è stato allo stesso tempo una benedizione e una maledizione per Mathias, proprio come era stato per Niki molti anni prima, ma per motivi completamente differenti. La famiglia Lauda era molto nota nel mondo degli affari viennese, correre non era la cosa che ci si aspettava da lui. Mathias Lauda – nato durante il temporaneo ritiro del papà dalla Formula 1 – ha costruito il suo successo lontano dalla Formula 1, diventando pilota ufficiale Aston Martin nel World Endurance Championship e infine conquistando il Titolo GTE Am lo scorso anno. Il 37enne non sarà mai famoso quanto Niki, ma anche lui è ufficialmente un campione.
I piloti Ferrari per tradizione sono amati non per quanto vincono, ma per il modo in cui corrono. E anche se Jean Alesi, incredibilmente, ha solo una vittoria in rosso a suo nome, la sua passione per lo sport ne fa ancora oggi uno dei piloti Ferrari più amati di tutti i tempi. Giuliano ha ereditato quella stessa scintilla: con tre vittorie in GP3 lo scorso anno, ha confermato di essere la promessa che l’ha fatto entrare nella Ferrari Driver Academy nel 2016. Se Giuliano continuerà così, sarà una delle storie più predestinate nel motorsport…
Satoru e Kazuki Nakajima
Satoru è nato in una famiglia di agricoltori, ma ha subito guardato oltre i trattori finendo in Formula 1, dove ha debuttato nel 1987 all’età relativamente matura di 34 anni, grazie alla Honda. La brutta notizia era che il suo compagno di squadra fosse Ayrton Senna, il che annullò praticamente la reputazione del pilota giapponese. Ma il figlio di Satoru, Kazuki, ha corso full time in Formula 1 nel 2008, come compagno di squadra di Nico Rosberg alla Williams (e ha battuto il tedesco in qualifica nella loro prima gara insieme: alla fine del 2007, dopo il ritiro di Alex Wurz). Dopo aver lasciato la F1, Kazuki ha dimostrato la sua velocità nelle sports cars con Toyota. E quest’anno avrà come compagno di squadra Fernando Alonso. Una sensazione che Satoru conosce bene.
Gilles e Jacques Villeneuve
Era piccolo quando suo padre morì, ma Jacques ricorda sicuramente quando da bambino andava sugli elicotteri o le auto sportive di Gilles, esposto a ogni genere di velocità e follie che per lui divennero una parte assolutamente normale della crescita. Probabilmente proprio per quel motivo si adattò senza problemi dalla Formula Atlantic alla Indycar conquistando il Titolo nel 1995. In seguito, arrivò secondo nella sua prima stagione in Formula 1 (1996) e si laureò campione nel 1997. Da quando ha lasciato la F1 alla fine del 2006, ha messo le mani praticamente su tutto: da Le Mans, al rallycross, alla Formula E, alla musica pop. Il suo album del 2007, Private Paradise, è ancora in vendita.
Petter e Oliver Solberg
Petter Solberg ha vinto il World Rally Championship 2003 con Pirelli e Subaru – e adesso c’è un altro Solberg in azione, solo molto più giovane. Oliver Solberg ha solo 16 anni eppure sembra avere già le carte per emulare il suo celebre padre (che corre ancora nel World Rallycross, per la cronaca). Lo scorso anno, Oliver ha debuttato con una macchina del Mondiale Rally al Motor Show di Bologna con Pirelli – e ha sicuramente colpito, grazie a uno spettacolare ribaltamento ma anche per la sua notevole velocità.
Jos e Max Verstappen
Nessuna storia di questo genere sarebbe completa senza un accenno a Jos e Max Verstappen. Entrambi hanno incendiato la Formula 1: Jos quando la sua Benetton prese fuoco durante un pitstop a Hockenheim nel 1994, Max con una sensazionale vittoria al debutto con la Red Bull Racing nel 2016. Il successo a soli 18 anni e 228 giorni è solo uno dei molti record che Max ha già battuto…