Caldo intenso, sole a picco, sabbia del deserto, abitacoli bollenti: la gara di apertura del campionato GP2 si è corsa nelle condizioni più difficili per un pilota, costretto ai 60 gradi chiuso nel suo abitacolo. In condizioni simili il comfort di una tuta studiata appositamente per le condizioni estreme diventa la carta vincente per emergere nella competizione. Non è un caso che i primi tre sul podio del GP del Bahrain di GP2 indossassero tutti Sparco Extrema, la tuta monostrato unica nel motorsport per le sue caratteristiche avanzate di vestibilità, traspirabilità e comfort, tanto da essere definita dai piloti una seconda pelle.
Sul podio in Gara 1 un evento storico, con la vittoria del debuttante Stoffel Van Doorne, pilota del team ART ma appartenente alla filiera McLaren Academy, che ha preceduto Leal del team Carlin e il poleman Joylon Palmer del team Dams. Domenica, in Gara 2, disputata in condizioni ancora più estreme, altra tripletta dei piloti Sparco, con la vittoria di Palmer (Dams) davanti a Trummer (Rapax) e Leal (Carlin).
La scuola della GP2, fondamentale per diventare poi i campioni del domani in F1, diventa una palestra per la professionalità e la tecnica d’avanguardia. Non c’è la sofisticazione tecnica della F1 ma, per quanto riguarda l’abbigliamento, i principali team e i piloti protagonisti, non hanno avuto dubbi nello scegliere la tecnologia di una tuta monostrato ignifuga che pesa meno di 700 grammi, permette traspirabilità e condizioni di guida unica nel suo genere. Un piccolo esempio di come la ricerca avanzata possa dare dei risultati importanti anche in una categoria combattuta come la GP2, corsa per la gara d’apertura nelle peggiori condizioni possibili.
Barbara Premoli