Nuovo record della pista nelle #FP2 particolarmente serrate del GP del #Messico, grazie al miglior giro della #Red Bull di Daniel #Ricciardo
(1:17.801), con i primi tre racchiusi in soli 0.163s e i primi 6 in meno di mezzo secondo. Secondo a meno di un decimo Lewis Hamilton, tallontato da Max Verstappen, a 3 centesimi dalla Mercedes. Quarta e quinta le Ferrari, con Sebastian Vettel davanti a Kimi Raikkonen, con Valtteri Bottas (migliore nelle FP1) sesto, a mezzo secondo dal compagno di squadra.
Di nuovo competitiva la McLaren di Fernando Alonso, 7°, davanti alle Force India e alle Renault – con Sergio Perez, Nico Hulkenberg, Esteban Ocon e Carlos Sainz. La sessione è stata caratterizzata da errori e problemi – specie per Romain Grosjean, il cui pneumatico è esploso dopo un testacoda, con conseguente bandiera rossa perm ripulrie la pista dai detriti della carcassa e della carrozzeria. Il pilota della Haas ha quindi completato solo 3 giri, all’antitesi rispetto ai 43 record di Bottas.
Testacoda e uscite per diversi altri piloti, tra cui Hamilton, Brendon Hartley e Lance Stroll, ma senza conseguenze. Tra quelli che hanno avuto problemi tecnici, Verstappen, il cui motore l’ha costretto a interrompere presto la sessione. Problemi anche per il pilota della Toro Rosso Pierre Gasly, che ha ripreso il volante dopo averlo ceduto nelle FP1 a Sean Gelael e ha completato solo 10 giri, chiudendo 19°, davanti a Grosjean. E momento da brividi (anche in senso letterale) per Sebastian Vettel, a causa dell’estintore sulla sua Ferrari: il pilota ha sentito prima bruciare e poi freddo ed è rientrato ai box dove, mentre i meccanici intervenivano sulla macchina, a lui non è rimasto che cambiare tuta.
Barbara Premoli