Il GP degli #USA è territorio privato di Lewis #Hamilton, che ha vinto per la quinta volta su 6 edizioni della gara ad #Austin, conquistando il 62° successo
in carriera, il 9° della stagione ed eguagliando un altro record di Michael Schumacher, 40° vittoria dalla pole. Alle sue spalle il rivale al titolo Sebastian Vettel, che al via ha preso il comando con una partenza perfetta, mantenendolo per 5 giri, quando Hamilton l’ha passato e ha subito preso il largo, chiudendo con un vantaggio di 10 secondi alla bandiera a scacchi.
Nonostante l’orario, non abbiamo però rischiato di addormentarci in questi 56 giri: moltissimi i sorpassi e grande la rimonta di Max Verstappen, dalla 16° alla 3° posizione finale. Perché fino al 3° posto per noi ci è arrivato e splendidamente, con un sorpasso su Kimi Raikkonen proprio negli ultimi metri dell’ultimo giro. Peccato che i commissari FIA siano stati più veloci dei piloti in pista e della guest star ospite di Hamilton e della Mercedes Usain Bolt nel decidere di togliere il podio all’olandese, dandolo a Kimi Raikkonen, 4°. Motivo: nel sorpasso sarebbe “uscito con tutte e quattro le ruote dalla pista per almeno mezzo metro” (così si legge nel comunicato). Le regole sono regole, peccato che la stessa cosa nelle stesse curve sia stata fatta innumerevoli volte nel corso dell’intero weekend e mai contestata né punita. Quello che non ci è piaciuto è stato il modo in cui poi la cosa è stata detta a Verstappen, davanti alle telecamere nel retropodio. Si è trovato davanti Raikkonen e ha preso le scale. Imperturbabile.
Terzo gradino del podio quindi per Raikkonen (e fa pensare una frase detta da Ivan Capelli a fine GP, quando ha fatto riferimento – anche se buttandola sul ridere – al fatto che tra i commissari ci fosse Mika Salo, finlandese), nella gara in cui la Mercedes conquista il quarto Titolo Costruttori consecutivo (e fossimo stati in Ettore Giovannelli al presidente Marchionne avremmo chiesto quanto brucia a un Costruttore come la Ferrari questa quarta corona…). Resta ancora aperta, invece, la lotta per il Piloti, con Hamilton che adesso ha 66 punti su Vettel, con 75 ancora disponibili nelle tre gare che restano.
Quinto Valtteri Bottas, seguito dalle Force India di Esteban Ocon e Sergio Perez divise dalla Renault di Carlos Sainz, al debutto in giallo, e che ha visto il suo compagno di squadra Nico Hulkenberg ritirarsi nelle prime fasi per problemi al motore (la nuova power unit), esattamente come accaduto a Daniel Ricciardo e, come da tragico copione ormai, a Fernando Alonso (9 i ritiri causa power unit per lui sugli 11 totali in 17 gare). A completare la top 10 la Williams di Felipe Massa e la Toro Rosso del rientrante Daniil Kvyat, il cui compagno di squadra al debutto in F1 Brendon Hartley ha tagliato il traguardo 13°.
Come ha detto Maurizio Arrivabene a fine gara, la Ferrari continua a crederci e lo farà fino all’ultimo metro e matematicamente i giochi sono ancora aperti. Ma, velocità e affidabilità a parte, questa Mercedes ha un’arma in più: un Lewis Hamilton che è come vivesse in un’altra dimensione. Lui e Bolt, gli uomini più veloci del mondo, non è esagerato dirlo ed è stato bello vederli insieme.
Adesso si scateneranno i soliti ultras pro-Raikkonen e contro-Verstappen. Ma siamo obiettivi almeno su un paio di punti: chi negli ultimi tempi ha accusato la Mercedes per i giochi di squadra, oggi attaccherà anche la Ferrari o tutto bene? E chi ce l’ha a morte con Verstappen avrà l’obiettività di ammettere che questo ragazzo ha una marcia in più? Anzi, noi durante la gara l’abbiamo anche twittato: per noi, dopo Hamilton è il pilota più forte in griglia, considerando oltretutto i 20 anni. Normale sia circondato da invidia. Ma lui se la lascia scivolare addosso e fa bene. Ha perso il 3° posto? Ma dal 16° a 4°, fino a 0.9s dal podio, ci è arrivato lui, non quelli che parlano… Tra parentesi persino Niki Lauda ha detto che la cosa è uno scandalo e guardate qui sotto il sorpasso di Vettel su Hamilton al via: tutto regolare? Quattro ruote in pista o fuori? Comunque una gran bella gara, che nessuno potrà cancellare – anche se ormai da certi commissari ci si può aspettare di tutto! Guardiamo avanti, pronti per il Messico!
Barbara Premoli
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