Che il circuito di #Monza fosse favorevole alla #Mercedes non l’abbiamo scoperto domenica, ma ha stupito il distacco inflitto ai rivali, #Ferrari in primis. Se Lewis Hamilton e Valtteri Bottas hanno potuto guidare in serenità, senza correre alcun rischio e utilizzare tutta la potenza del motore (il finlandese ha solo dovuto scarpinare i primi giri per prendersi il secondo posto ai danni di Ocon e Stroll che lo avevano sopravanzato nel nubifragio di sabato), la Ferrari con Sebastian Vettel è stata costretta ad aggredire ogni centimetro della pista coprendo le 53 tornate con un ritmo da qualifica, ma pagando costantemente un distacco di 7-8 decimi al giro.
I 36 secondi di distacco accusati da Vettel nei confronti di Hamilton (che salgono a 60” ai danni di Kimi Raikkonen) sono preoccupanti e pericolosi per il seguito del Mondiale. Dopo la bella prova di Spa, ci si aspettava una difesa maggiore da parte del team di Maranello, che invece si è dovuto guardare le spalle anche da un’arrembante Red Bull-Renault guidata da uno scatenato Daniel Ricciardo (partito dalla 16° posizione per colpa di queste assurde penalizzazioni – 25 nel suo caso ), protagonista di un sorpasso eccezionale ai danni di Raikkonen alla prima variante.
Col senno di poi, a Maranello devono ringraziare anche l’irruenza di Max Verstappen che ancora una volta gli si è rivoltata contro. Protagonista di una partenza straordinaria (dalla 14° piazza per le 20 posizioni di penalità), senza la foratura avrebbe potuto lottare tranquillamente per il podio. Il risultato del GP d’Italia cambia quelle che potevano essere le previsioni da qui alla fine della stagione poiché la Mercedes ha messo a segno una stoccata notevole, dimostrando di essere migliorata anche nei tratti più lenti. Il punto forte è nascosto nella power unit: nei primi giri riescono costantemente a prendere quel vantaggio che permette di gestire la corsa, tenendo gli avversari fuori dalla zona-DRS.
Il prossimo weekend ci sarà un altro appuntamento fondamentale, Singapore, e bisogna mettersi subito al lavoro senza cadere nel caos delle responsabilità. La Ferrari deve ritrovare la competitività per provare a stressare la Mercedes, con un occhio alla Red Bull. Anche se in salita, la strada è ancora lunga e non è il momento per mollare, anche se per la prima volta la Mercedes è davanti in entrambe le classifiche. Come ho già avuto modo di scrivere, un plauso bisogna farlo a tutti gli appassionati che hanno scaldato le tribune di Monza (specie nella fredda giornata di sabato), ma bisogna essere più sportivi. Non si può fischiare un campione del calibro di Hamilton.