Il GP l’abbiamo visto e sappiamo come è finito. Dati di fatto: Mercedes davanti a tutti, con entrambe le monoposto, a differenza di quanto accaduto in Australia. RBR in recupero in termini di passo, ma ancora con problemi di affidabilità. McLaren che si conferma terza forza in classifica, con Button e Magnussen a punti (e il danese che ha pure subito lo stop&go per il contatto con Raikkonen nel primo giro).
Ferrari che è lì, ma con una macchina sola, causa forze esterne ma anche un Kimi non ancora a suo agio con la F14 T. Siamo solo al secondo dei 19 GP previsti, tutto apertissimo, ma cosa ci piace e cosa no di questa Formula 1 targata 2014 al termine di questo round in cui i team hanno tolto il freno a mano girando con meno cautela di quanto visto due settimane fa a Melbourne?
Si sono visti tanti sorpassi e le gare non si giocano più esclusivamente grazie ai pitstop e questo è un bene. Niente più “strage di gomma”, ma un degrado che dice la sua pur non dettando legge il che, secondo noi, è un bene.
Abbiamo assistito a dei bei duelli, fin dal via, quando Ricciardo ha passato Vettel resistendo finché ha potuto (o gli è stato concesso, questo non si sa…). E poi quello di Alonso su Hulkenberg, solo per citare un altro esempio.
Ma su tutti il premio “duellanti della Malesia” va alla coppia Williams Massa-Bottas, con il finlandese che ha sbraitato fin dalle prime fasi perché Felipe gli avrebbe tagliato la strada.
Troppa ingerenza da parte di elettronica e software vari e oggi lo si è visto ancora e tanto.
Chiedere a Raikkonen, che si è ritrovato col DRS non funzionante a causa di dati che non collimavano tra sistema della FIA e del team. O a Ricciardo, che ha avuto ancora problemi al flussometro, col sensore della FIA ko per la seconda volta (e forse tutto sommato gli è andata bene ritirarsi… prima di rischiare un’altra squalifica).
Si sfiora il ridicolo per eccesso di regole. 5 secondi per questo, 10 per quell’altro: non se ne può più. Non passa giro che non ci sia un’azione “under investigation” per contatti, malintesi o sviste che fino qualche anno fa erano dei normalissimi “incidenti di gara”, con penalità che falsano chiaramente l’esito dei GP. L’abbiamo visto oggi con Magnussen e Ricciardo, ieri – ancora più assurdo – con Bottas, cui hanno tolto 5 posizioni sulla griglia di oggi e anche 2 punti sulla patente, sui 12 disponibili, per non aver visto la RBR che arrivava da dietro. Sotto quel nubifragio…
Il caso. Della rogna di Daniel Ricciardo abbiamo già scritto a parte e quindi non stiamo a ripeterci. Il caso vero è la lotta domestica tra Massa e Bottas in Williams. E qui siamo spaccati in due, tra il “mi piace” per la resistenza di Massa e il “non mi piace” del contorno.
Non era ancora terminato il GP e sui social tutti a discutere. Quando negli ultimi giri il team ha detto a Massa di lasciar passare Bottas perché più veloce (secondo loro avrebbe potuto andare a prendere Button), abbiamo scritto d’istinto su FB (facendoci anche prendere la mano dall’entusiasmo, ma ogni tanto ci vuole!): “Felipe non mollare! Non farlo passare! La radio non funziona!”. E poi abbiamo rincarato la dose con un “Grande Felipe che non ha mollato! Mica corre con Schumi…”. Semplicemente perché è ridicolo che, al secondo GP, un team serio dica a un pilota (che per l’esperienza che ha è sulla carta il numero 1 della squadra) di lasciar strada all’altro. E poi c’è Bottas, che avrebbe dovuto mangiarselo Massa, se davvero avesse avuto tutta quella velocità in più e che invece ha seguito il brasiliano fino alla bandiera a scacchi…
Qui bisogna prendere una decisione: chiediamo a gran voce le gare e poi gridiamo allo scandalo se un pilota non rispetta gli ordini di squadra. Non siamo dei rivoluzionari, semplicemente seguiamo una logica che sembra si sia persa in questa F1. Sarà anche un gesto inutile, ma Felipe ha dovuto incassare per anni ordini dal muretto, per forza di cose, perché in Ferrari era lo scudiero di Alonso e soprattutto di Michael Schumacher. E tutti a tirargli palate di insulti perché non tirava fuori le p***e! Ma adesso, pretendere che al secondo GP spalanchi la porta a Bottas, beh questo è eccessivo. E non nascondiamoci dietro a un dito perché, se l’avesse fatto, saremmo qui tutti a gridare alla mancanza di p***e, alla sudditanza, a un Massa eterno gregario e anche lento.
Quello che non ci piace è il comunicato della Williams, che abbiamo letto e riletto, ma in nessuna delle dichiarazioni c’è un accenno a quanto accaduto. I panni sporchi si laveranno anche in famiglia (e non ci sarebbe niente di anormale se Massa e Bottas si fossero chiariti, anche pesantemente, nel retrobox) ma i team radio si sentono e cercare di nascondere la polvere sotto il tappeto quando tutti l’hanno vista, beh è semplicemente pietoso, ridicolo e patetico, non quello che ci si aspetterebbe da un team come la Williams. Questo è patetico, non il comportamento di un pilota che fa la sua gara…
In uno “sport” che ormai è solo regole, elettronica, power unit, sensori, software, togliamo anche i piloti e mettiamo le monoposto radiocomandate dal muretto, così tagliamo la testa al toro e non ne parliamo più, ok? Beh, noi speriamo che almeno questo non succeda, almeno nel Terzo Millennio… nel Quarto (forse) non ci saremo e quindi… se la vedranno i posteri!
Barbara Premoli
P.S. sul “grido di dolore” delle power unit preferiamo stendere un velo pietoso… più di una volta, durante la gara, siamo saltati via pensando fosse lo squittio di un topo…