Csaba Wittinger, il designer di Nuova Twingo, ci parla delle ispirazioni che hanno guidato la sua matita e spiega come la city car di Renault attinge nella ricca eredità emozionale e sportiva della Marca.
Quali sono stati i suoi elementi di ispirazione per Nuova Twingo?
Laurens van den Acker ci ha chiesto di realizzare un modello iconico, capace di subentrare a Twingo e di incarnare il suo spirito iniziale. Invece di interessarci soltanto a Twingo, ci siamo spinti oltre: mi sono ispirato alla Renault 5 e soprattutto alla R5 Turbo.
Può dirci qualcosa in più sulla R5 Turbo e l’ispirazione che ne ha tratto?
Ritengo che Renault sia da tempo uno dei principali protagonisti del segmento delle city car, e non soltanto con la R5 o Twingo ma ancor prima. Parlando soltanto del motore posteriore, potrei citare la 4CV o le R8 e R10, che sono state le ultime auto con motore posteriore prodotte in grande serie. Tutti questi modelli sono stati molto importanti e direi addirittura “iconici” nella storia di Renault.
Grazie a quali elementi Nuova Twingo eredita il DNA di Renault?
Renault è una Marca che non ha mai temuto di essere innovativa. L’azienda si è mostrata più volte capace di fare cose che nessuno osava immaginare. Prendiamo la R5, ad esempio: è un’auto tradizionale, con motore anteriore; tuttavia, per la corsa, Renault ha deciso di creare una versione con motore posteriore, che è diventata una supercar assoluta (Clio V6 si è inserita tra le supercar Renault). Renault è stato uno dei primi costruttori automobilistici a creare delle supercar partendo dalle auto di serie.
Lei ha anche disegnato Twin Run, presentata l’anno scorso. Il rapporto con la R5 è evidente su questa concept-car. Quali elementi di R5 ha ripreso per Nuova Twingo?
Il più evidente è il tema adottato sulle fiancate della carrozzeria, per ricordare i parafanghi posteriori allargati della R5 Turbo e poi, ovviamente, il portellone, che presenta un’angolazione molto simile a quella della R5. Abbiamo anche integrato i gruppi ottici posteriori, per ricordare l’espressione degli estrattori presenti sul modello da rally.
Qual è il suo primo ricordo della R5 Turbo?
Il primissimo è forse quello di una piccola che apparteneva a mio fratello. In Ungheria, il mio Paese d’origine, era un’auto da corsa molto nota. A quell’epoca ero bambino, ma quel modello da rally era talmente particolare, estremo e bello nello stesso tempo, che mi ha molto ispirato e mi ispira ancora oggi. Adoravo guardarla correre con Jean Ragnotti al volante. Sono stato molto orgoglioso, l’anno scorso, che guidasse Twin’Run [NDRL: disegnata da Csaba] e che la apprezzasse! Da esperto pilota di rally, ha subito fatto un parallelo con la sua vecchia R5 Turbo. È un onore per me, e sarei davvero fiero se questa Twingo entrasse nella storia come erede della R5 Turbo.
Qual era il rapporto tra R5 e Twingo?
La R5 era molto accessibile: era un’auto compatta molto apprezzata e prodotta in massa. Quest’auto ha segnato una tappa importante nella storia di Renault e delle city car in genere: un nuovo tipo di automobile, con un’espressione simpatica e una forte personalità. Twingo I ne è stata la prima erede e Nuova Twingo attinge semplicemente a questa ricca eredità e ne prosegue la storia.
Che cosa può dire a proposito di un’eventuale somiglianza con la Fiat 500?
Deriva dalla silhouette, che è stata determinata dalla scelta della piattaforma e dall’architettura con motore posteriore. A parte questo, è impossibile trovare somiglianze. Noi abbiamo uno sbalzo corto e un passo lungo tra gli assali, che ci ha permesso di avere delle autentiche porte posteriori. Ho avuto la fortuna di poter scegliere liberamente l’angolo del portellone, un elemento iconico derivato dalla R5. Ciò nonostante, la nostra Twingo non si inserisce nel movimento neo-retro e si proietta nella modernità.
Per un designer, l’architettura con motore posteriore costituiva una sfida o un’opportunità?
È stata una splendida opportunità per noi, per poter disegnare qualcosa d’innovativo. È sempre molto motivante per un designer esplorare nuove vie. Abbiamo potuto posizionare le ruote ai quattro angoli e accorciare gli sbalzi: questo ci ha permesso di ottenere un diametro di sterzata spettacolare di 8,65 m, molto utile nella vita quotidiana per una city car.
Ci sono stati molti cambiamenti dal suo primo disegno?
La versione finale è molto vicina all’idea originaria e ne sono molto orgoglioso.
Perché il suo progetto ha vinto la competizione interna per il design di Nuova Twingo?
Laurens [van den Acker, Direttore del Design Industriale] è stato il primo a credere nella mia idea di conservare alcuni elementi di ispirazione della R5 Turbo. Ritengo di essere stato fortunato, perché il disegno gli è molto piaciuto e mi ha dato fiducia fin dall’inizio. Questa nuova Twingo non è né una Twingo I né un revival della R5 Turbo, nonostante si sia ispirata a entrambe. È semplicemente un’autentica Renault.