Una splendida doppietta #Ferrari: questo il risultato del GP di #Ungheria, con Sebastian #Vettel davanti a Kimi #Raikkonen, con Valtteri #Bottas
sul podio, dopo che Lewis Hamilton gli ha restituito, come promesso, la posizione. L’inglese ha quindi chiuso 4°, con Vettel che porta il vantaggio in classifica a 14 punti prima del break estivo.
La Mercedes lo ripeteva da inizio weekend che questa sarebbe stata una gara Ferrari e infatti non sono riusciti ad attaccare, nonostante i problemi allo sterzo sulla SF70-H di Vettel, e le Frecce d’Argento si sono dovute accontentare del 3° e 4° posto, davanti alla Red Bull di Max Verstappen, che ha tamponato il compagno di squadra Daniel Ricciardo subito dopo il via, causandone il ritiro, azione punita con un drive through di 10 secondi.
Grande Fernando Alonso che, su un circuito da sempre definito “da motore”, è incredibilmente riuscito a tagliare il traguardo 6°, miglior rsiultato dell’anno e facendo anche il giro veloce, dopo un lungo duello con il connazionale della Toro Rosso Carlos Sainz. Di nuovo a punti le due Force India con Sergio Perez ed Esteban Ocon e la seconda McLaren di Stoffel Vandoorne a chiudere la top 10.
Dopo 70 giri (la maggior parte dei quali soporiferi, diciamolo…), Vettel e Raikkonen hanno chiuso a meno di un secondo, ma hanno lavorato moltissimo per arrivare a conquistare questi 43 importantissimi punti. Nelle prime fasi sono stati saldamente al comando, con Vettel che ha preso il largo seguito da Raikkonen che gli ha coperto le spalle, e Hamilton scivolato dietro a Bottas e Verstappen. Ma gradualmente Raikkonen ha iniziato a rosicchiare terreno a Vettel, col suo problema allo sterzo che non aiutava, e quando Hamilton ha montato le soft la Mercedes si è ripresa nel secondo stint, per cui la Mercedes ha chiesto a Bottas di lasciar passare l’inglese.
Poi finalmente è iniziata la vera gara, con Hamilton che ha cominciato a perdere terreno in parte per la maggiore velocità delle Ferrari e anche per via di un problema di comunicazione radio, che ha indotto il team a farlo rientrare prima del necessario per passare delle supersoft alle soft. Pian piano ha recuperato su Raikkonen, con il finlandese che ha iniziato a lamentarsi dicendo che non voleva la pressione della Mercedes e quindi o lo facevano passare o Vettel doveva allungare il passo. Per una decina di giri Hamilton ha potuto usare il “pulsante magico”, riuscendo a ridurre il gap da Vettel fino a 1.7s nel giro 54 ma, come spesso avviene all’Hungaroring, i sorpassi sono merce rara.
Ha quindi sollevato il piede, con Bottas che continuava a spingere per tenere a bada un minaccioso Verstappen. Alla fine Hamilton e Mercedes (o soltanto Hamilton, qui c’è un giallo dopo le immagini trasmesse dalla Rai) hanno onorato la promessa fatta a Bottas, resituendo la posizione, nel caso in cui Hamilton non fosse riuscito a passare le Ferrari, per cui Vettel ha vinto con 0.9s su Raikkonen e 11.5s su Bottas, con Hamilton a 0.4s e Verstappen ad altri 0.4s.
Il risultato porta Vettel a 202 punti contro i 188 di Hamilton e i 16 di Bottas, mentre Raikkonen si avvicina a un solo punto da Ricciardo, 116 vs 117. E la McLaren si schioda dall’ultima posizione in classifica, grazie al 6° e 10° posto di oggi, con 11 punti contro i 5 della Sauber.
11° Daniil Kvyat sulla Toro Rosso, che ha preceduto di 4 decimi Jolyon Palmer, nelle prime fasi 10° prima che il team gli dicesse di lasciar passare il più veloce compagno di squadra Nico Hulkenberg, che era in lotta per i punti quando è stato buttato fuori pista alla curva 2 da Kevin Magnussen (che di + preso 5 secondi di penalità), ma la sua Renault è stata poi costretto al ritiro per motivi tecnici. 13° quindi Magnussen davanti a Lance Stroll, unico pilota Williams all’arrivo, dopo che il team ha fatto rientrare ai box a pochi giri dalla fine l’ottimo Paul di Resta, che non ha affatto sfigurato nella gara in cui ha sostituito con onore Felipe Massa. 16° Pascal Wehrlein davanti al compagno in Sauber Marcus Ericsson, in una gara che ha visto solo quattro ritiri: quelli di Romain Grosjean (per una ruota fissata male dagli uomini del team Haas), Hulkenberg, di Resta e Ricciardo.
Il nostro vincitore? Senza nulla togliere alla Ferrari e ai suoi uomini, sicuramente Fernando Alonso, che ha permesso venisse fatta una gigantografia all’arrivo con la sua ormai storica immagine della sdraio e poi ci si è proprio seduto su una sdraio, con un cartello e gli auguri di buone vacanze da parte della F1 (che non va ancora in vacanza, visto he da martedì ci saranno i due giorni di test, che vedranno il ritorno in pista su una monoposto attuale Robert Kubica, oltre a tanti giovani piloti). E bravo anche a Hamilton per il fair pay: un giorno quei 3 punti potrebbe rimpiangerli caramente…
Barbara Premoli