Si chiude con la splendida vittoria del pilota della Mercedes Valtteri Bottas il nono round del 2017, l’#AustrianGP sul circuito di #Spielberg.
Si tratta del secondo successo in carriera e della stagione, il 15° in carriera e il terzo consecutivo per il finlandese, che ha preceduto per soli 0.6s la Ferrari del leader del campionato Sebastian Vettel e la Red Bull di Daniel Ricciardo, che nelle fasi finali è riuscito a tenere a bada un arrembante Lewis Hamilton, partito 8°.
Quinto ma distante Kimi Raikkonen, con Romain Grosjean 6° con la Haas, seguito dalle due Force India di Sergio Perez ed Esteban Ocon e dalle due Williams – che hanno fatto un sorprendente recupero dopo il disastro delle qualifiche – di Felipe Massa e Lance Stroll a chiudere la zona punti dopo essere partiti 17° e 18°.
Lanciatissimo e con suspence il via, con Bottas che (come ha detto lui stesso a fine gara) ha fatto la miglior partenza della sua vita, portando a un’indagine su una potenziale jump start, subito rientrata. Peggio decisamente è andata alla McLaren di Fernando Alonso, centrata in piena dalla Toro Rosso di Daniil Kvyat alla curva 1 e finita contro la Red Bull dell’eroe di casa Max Verstappen, con l’olandese e lo spagnolo costretti al ritiro, mentre il russo è stato punito con un drive-through (che a noi onestamente è parso un po’ poco).
Da quel momento in pratica l’attenzione è stata tutte sulle retrovie. Bottas ha preso il largo dalla pole e ha dominato la prima metà della gara, quando i leader erano tutti su Pirelli ultrasoft, ma al passaggio sulle supersoft la musica è cambiata. E quando Vettel ha iniziato a incalzare il finlandese la gara ha – finalmente – preso vita.
Dal giro 47 in poi dei 71 previsti, il tedesco è stato alle calcagna della Mercedes e i giri finali sono stati accesi, con il tedesco che chiudeva il gap e i due che hanno tagliato il traguardo dell’ultimo giro a 6 decimi. Nonostante lo stato dei pneumatici con parecchio blistering, Bottas ha conquistato una meritatissima vittoria, cruciale per la Mercedes, visto che Hamilton è riuscito a rimontare solo dall’8° alla 4° posizione finale.
Sulle supersoft l’inglese avrebbe dovuto essere sulla strategia migliore sulla carta, secondo Pirelli, ma dopo essersi liberato di Ocon, Perez e Grosjean ed essersi avvicinato alla Ferrari di Raikkonen, i suoi pneumatici erano finiti prima di quelli più morbidi dei rivali, quindi è stato il primo a doversi fermare, nel giri 31. Con le ultrasoft e meno benzina a bordo tutti si aspattavano la grande rimonta, ma la sua Mercedes aveva troppa ala anteriore e, anche se ha segnato il miglior giro della gara, non è riuscito ad avvicinare il terzo classificato, Daniel Ricciardo, a quota 23 podii, il quinto consecutivo (risultato che farà ancora più male a Verstappen, al quinto ritiro in 7 gare). Nel giri 70 i due si sono ritrovati affiancati alla curva 4, ma Ricciardo aveva la triaiettoria interna e non ha mollato, quindi nell’ultimo giro Hamilton ha rinunciato, chiudendo a 1.4s da Bottas.
Raikkonen è stato a lungo 5° con la Ferrari, con Grosjean 6° davanti alle Force India di Perez e Ocon, dopo un lungo duello con la Williams di Massa. Il brasiliano e il compagno di squadra canadese hanno sfruttato al massimo il caos alla prima curva prendendo gli ultimi punti. Per Jolyon Palmer la migior gara della stagione con la Renaut, davanti al compagno di squadra Nico Hulkenberg, e che per solo mezzo secondo non è riuscito a strappare l’ultimo punto a Stroll.
Al traguardo Stoffel Vandoorne, 12° sulla seconda McLaren, penalizzato per aver ignorato le bandiere blu, davanti a Hulkenberg, alle Sauber di Pascal Wehrlein e Marcus Ericsson e a Kvyat. Ritiro invece per la seconda Toro Rosso di Carlos Sainz dopo problemi meccanici che l’hanno tolto dai giochi quando era in zona punti. Ritiro anche per Kevin Magnussen, per un problema idraulico sulla sua Haas.
Vettel arriverà quindi al GP di Gran Bretagna con un vantaggio di 20 punti, 171 contro i 151 di Hamilton, con Bottas a 136 e 107 per Ricciardo.
Barbara Premoli