Inutile ricordare l’episodio tra Hamilton e Vettel che nel GP di Azerbaijan ha fatto cadere i veli dall’inutile farsa che si trascinava da inizio stagione e cui non credevano nemmeno loro, tantomeno noi: il tedesco felice di avere una Ferrari finalmente competitiva con cui insidiare la Mercedes e Hamilton a ripetere quanto fosse bello poter avere un rivale come Vettel con cui confrontarsi. Ognuno di noi ha visto quanto accaduto in gara e ha tratto le proprie conclusioni: per noi – che siamo al di sopra delle parti e non possiamo e non dobbiamo essere tifosi – parla il documento dei commissari, che hanno inflitto 10 secondi di Stop and Go e tolto 3 punti sulla licenza a Vettel per guida potenzialmente pericolosa (la macchina numero 5 ha affiancato la numero 44 e poi le ha sterzato contro). Da notare che il ferrarista è anche a rischio-punti: gliene sono stati tolti 9 finora, per il periodo di 12 mesi). Ma ecco che cos’hanno detto i diretti interessati dell’accaduto.
Lewis Hamilton: “Non ho fatto brake-test con Sebastian. Ho controllato la velocità sotto Safety Car e, proprio come a ogni restart, ho rallentato nello stesso posto, all’ingresso della curva 15. Stava a me controllare il passo e poi ho sentito un colpo da dietro. Ma non è stato quello il problema per me – tutti hanno visto chiaramente cosa è successo dopo. Tutti i giovani in altre categorie guardano a noi, campioni, come a un esempio e questo non è il comportamento che ci si aspetta da un pluricampione. Ma si sa che quando il gioco si fa duro le cose si complicameno e nelle ultime settimane siamo riusciti a mettere una bella pressione. Personalmente voglio dire la mia in pista e vincere questo campionato nel modo corretto. Più che mai dopo questo weekend sono convinto che ce la possiamo fare“.
Sebastian Vettel: “Quanto a quello che è successo dopo, ripartendo dalla safety car, non so spiegarmi perché ho ricevuto solo io la penalità e non Lewis. Ci sono rimasto male, perché il risultato poteva essere migliore. Personalmente non ho problemi con Lewis, credo solo che il modo in cui si è comportato in pista non sia stato corretto. Ormai la decisione è stata presa ma continuo a pensare che in casi del genere, se si commina una penalità, deve riguardare entrambi i piloti”.
Barbara Premoli