Si è appena conclusa l’85° edizione della 24 Ore di Le Mans, vinta dalla Porsche 919 Hybrid #2 di Timo Bernhard, Earl Bamber e Brendon Hartley, che ha preso il comando a un’ora dalla fine, nonostante i problemi avuti a inizio gara e dopo il ritiro della vettura #1 gemella a 4 ore dalla bandiera a scacchi. 258.500 gli spettatori che hanno seguito la 24 Ore più celebre al mondo dalle tribune del circuito della Sarthe e che non hanno certo avuto modo di annoiarsi, visti i continui colpi di scena, a partire dal dramma Toyota, che ha fatto rivivere agli uomini del team quello del 2016, con il ritiro all’ultimo giro e la vittoria consegnata alla Porsche, che con quello odierno celebra il terzo successo consecutivo – 2015, 2016 e 2017.
Come detto, la Porsche #2 ha preso il comando nella penultima ora della gara caratterizzata da molti incidenti, quando Bernhard ha superato il pilota LMP2 Ho-Pin Tung sulla Oreca #38 della Jackie Chan DC Racing. Bernhard ha chiuso con oltre un giro su Tung, assicurandosi la sua seconda vittoria (e quella di Bamber) a Le Mans e la prima per Hartley. E questo ha del’incredibile se si pensa che nella quarta ora di gara per un problema al generatore la 919 Hybrid era staccata di 18 giri dal leader.
La vittoria sembrava già in tasca alla Porsche #1 finché si è fermata per problemi di pressione olio a tre ore dalla fine, quando aveva la bellezza di 13 giri di vantaggio. Ma le prime fasi della gara sono state nel segno di Toyota, finché la maledizione di Le Mans si è abbattuta di nuovo sul costruttore nipponico. Prima è toccato alla TS050 #8, per un problema alla MGU quando era 2°. I lavori di riparazione le hanno fatto perdere 30 giri con Sebastien Buemi, Anthony Davidson e Kazuki Nakajima che hanno poi concluso 9°. Mentre le altre due vetture gemelle sono arrivate a metà gara. La #7 di Mike Conway, Kamui Kobayashi e Stephane Sarrazin era in testa dalla pole e stava costruendo un vantaggio consistente quando un problema alla frizione l’ha fatta rallentare proprio dopo aver passato il traguardo durante la decima ora. Kobayashi, autore del nuovo record in qualifica, ha tentato invano di riportarla ai box. Poi, pochi minuti dopo, fuori anche la #9 dopo essere stata tamponata dalla Manor ORECA #25 di Simon Trummer. Il contatto ha causato una foratira alla posteriore sinistra e Nicolas Lapierre non è riuscito a riportare la macchina ai box. Ma la gara più corta in assoluto è stata quella della ByKolles CLM, con Oliver Webb che ha toccato il muro nel primo giro a Terte Rouge, con la macchina poi costretta al ritiro per problemi al motore nella seconda ora.
Nella LMP2 vittoria di Oliver Jarvis, Thomas Laurent e Ho-Pin Tung sulla Jackie Chan DC Racing ORECA-Gibson 07 #38; in GTE PRO battaglia fino all’ultimo tra la Aston Martin #97 di Jonny Adam, Daniel Serra e Darren Turner partita in pole e la Chevrolet Corvette #63 di Jan Magnussen, Antonio Garcia e Jordan Taylor, vinta dalla Aston. Vittoria invece della Ferrari 488 GTE di Smith, Stevens e Vanthoor in GTE AM. Quinta la Ferrari 488 GTE #71 di Davide Rigon, Sam Bird e Miguel Molina.
Barbara Premoli